“Riteniamo inaccettabile che una riforma costituzionale, che riguarda un potere dello Stato e gli equilibri su cui si fonda della nostra Repubblica, vada in aula senza che la Commissione abbia concluso i lavori, senza un relatore e con il diktat del ministro della giustizia Nordio che si tratta di una riforma che deve essere approvata senza emendamenti e il prima possibile”. Lo ha detto in aula, a proposito della riforma della giustizia, il senatore Alfredo Bazoli, vicepresidente vicario del Gruppo PD a Palazzo Madama, che ha aggiunto: “Non si può intervenire in questo modo sulla carta fondamentale, perché le modifiche costituzionali prevedono la ricerca di un consenso largo, cioè almeno due terzi delle forze politiche in Parlamento”.
“Siamo di fronte a una riforma – ha proseguito il parlamentare dem – che non ha visto alcun emendamento approvato, senza che la Commissione Affari Costituzionali abbia esaminato tutti gli emendamenti, che in un mese e mezzo potrebbero essere esaminati. E non si accampi la scusa che sono ostruzionistici. Parliamo di una riforma voluta dal Governo e imposta al Parlamento, per questo chiediamo che venga rinviata”, ha concluso Bazoli.


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