“Questo era un decreto atteso ed eravamo tra coloro che riconoscevano le ragioni di urgenza, testimoniate dai numeri: da quando c’è questo governo la popolazione carceraria è passata da 54 mila detenuti a oltre 61500, con l’indice di sovraffollamento che è esploso perché la capienza del sistema sarebbe di 48 mila posti. Non ci sono mai stati così tanti suicidi in carcere: 61 suicidi al 31 luglio, cui si aggiungono quelli di 6 agenti, non si sono mai visti da 35 anni a questa parte.  I nostri detenuti si trovano in condizioni angosciose, indecorose per un Paese civile, come ha detto il Presidente Mattarella. Tutto il mondo carcerario attendeva misure, ma è arrivato un decretino, tardivo, scarno, inutile, inadeguato, che persino la maggioranza ha pensato di correggere con un diluvio di emendamenti che ne hanno aumentato la dimensione senza migliorarne l’efficacia”. Lo ha detto il senatore Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia, nella dichiarazione di voto in Aula sul dl carceri.
“Siamo convinti – ha proseguito Bazoli – che su un tema come questo che riguarda la dignità delle persone e la civiltà del nostro Paese occorra fare lo sforzo di mettere da parte le contrapposizioni politiche e per questo abbiamo offerto 225 emendamenti ma abbiamo ricevuto 225 porte in faccia. Avevamo proposto di ripristinare alcune misure sperimentate con successo durante l’emergenza Covid, come i permessi e le licenze premio, più telefonate e videochiamate, allentare i rientri dei semi liberi, far funzionare lo sconto di pena per condizioni degradanti, aumentare il numero dei giorni di liberazione anticipata e più ricorso ai domiciliari.  L’emergenza è qui e ora e le misure del dl funzioneranno al più tra qualche anno, né basterà ciò che è rimasto degli emendamenti di Fi. Non serve più dare la colpa al centrosinistra, dopo due anni di governo. Noi ci auguriamo che gli effetti di questo decreto vadano al di là di ogni previsione, lo speriamo nell’interesse detenuti, della polizia penitenziare, dei magistrati di sorveglianza e dei volontari. Non faremo sconti, non ci stancheremo di richiamare la maggioranza alle sue responsabilità morali e politiche”

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