“A parole, dal presidente del Senato
Ignazio la Russa, alla presidente della Commissione Giustizia
Giulia Bongiorno, ci danno tutti ragione dicendo che è un tema
importante e che va affrontato. Nei fatti invece stanno
impantanando tutto cercando di allungare i tempi all’infinito”.
Il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia del Senato,
Alfredo Bazoli, non nasconde la sua amarezza per come sta
procedendo, davanti alle Commissioni riunite Giustizia e Affari
Sociali, l’esame del disegno di legge sul fine vita di cui lui è
primo firmatario.
Al termine di una riunione del gruppo Dem a Palazzo Madama,
in cui si è discusso del problema e di come “il centrodestra
stia di fatto prendendo in giro l’opposizione su una questione
tanto delicata e attesa”, Bazoli sottolinea come la maggioranza
abbia chiesto circa 90 audizioni e di come il presidente della
Commissione Affari sociali Francesco Zaffini sembri intenzionato
a chiedere di rinviare l’esame del testo che in Aula è atteso
per il 17 settembre. “Noi abbiamo chiesto 13 audizioni e tutte
di merito – incalza anche la capogruppo del Pd in Commissione
Affari Sociali Sandra Zampa – mentre il centrodestra ha proposto
nomi e associazioni alcuni dei quali davvero improbabili, solo
per allungare i tempi”. “E’ evidente – aggiunge – che così
facendo stiano prendendo in giro non solo noi, ma anche la Cei
che sul punto è stata molto chiara e la Corte Costituzionale che
si è espressa con diverse sentenze”. “Oltre al fatto che stanno
calpestando i diritti delle opposizioni – ribadisce Bazoli –
perché quando un testo viene sostenuto da un terzo dei
parlamentari il Regolamento dice che deve essere messo in
calendario, deve essere esaminato e deve essere votato. E invece
è stata fissata una data, quella del 17 settembre, che risulta
però essere fittizia visto che ora vogliono rinviarla in attesa
che si completi il lavoro della Commissione, ma con 90 audizioni
penso che la cosa andrà molto per le lunghe”. “Alcuni senatori –
afferma Zampa – hanno parlato apertamente di febbraio-marzo e
altri hanno detto che c’è chi al governo non vuole che si
affronti il tema. Io avevo proposto di fare ogni martedì 4 ore
di audizioni, così nel giro di un mese avremmo concluso. Ma loro
hanno detto di no. Che non era possibile. Stanno facendo di
tutto per evitare di esaminare il ddl”. “Ma noi non intendiamo
mollare – assicura Bazoli – e quando chiederanno ufficialmente
il rinvio faremo sentire la nostra voce”.