“Finalmente ce l’hanno fatta. Sono riusciti ad riaccreditare l’antico luogo comune del Mezzogiorno disperante e senza futuro. A far credere, nuovamente, che al Sud le persone non aspettano altro che una massiccia iniezione di denaro pubblico non per investimenti, crescita, sviluppo, buona occupazione ma per non fare niente. Sono riusciti, di nuovo, a spaccare questo paese in due e nel modo peggiore: un nord produttivo e determinato a crescere, positivo, arrabbiato per una manovra in deficit su spesa assistenziale, un sud arretrato e lento, sfaticato. Hanno saldato il peggiore leghismo e pregiudizio settentrionale con il peggiore statalismo.
Anche le percentuali esibite dalla Ministra Lezzi a dimostrazione che il reddito di cittadinanza, se mai ci sarà, non sarà erogato solo al sud, appaiono la stentata giustificazione di un impianto pasticciato, confuso e contraddittorio. Una misura che ancora non conosciamo, che non è stata ancora scritta e che non sanno né come né quanto. Che, se mai ci sarà, non servirà a combattere la povertà assoluta né a garantire vera inclusione sociale. Già funziona però la narrazione negativa correlata: quelli che stanno sul divano.
In pochi mesi hanno distrutto un faticoso lavoro di anni. Del Mezzogiorno non si parla per le sue eccellenze, le sue imprese, la competenza delle nuove generazioni, la qualità delle sue università e dei suoi centri di ricerca. Non si raccontano le storie delle aziende che grazie alle misure dei precedenti governi hanno investito in macchinari e futuro.
Non ci dicono, Governo e Ministero dello Sviluppo economico, come stanno lavorando i competence center voluti da Industria 4.0.
Non ci dicono se ci sarà un’Impresa 4.0 o una formazione 4.0. Non hanno nessun interesse a rafforzare l’impianto strategico sul Mezzogiorno e sull’agricoltura, le economie, l’export di qualità ma spezzettano azioni e misure, drenando risorse strategiche fino a ieri finalizzate alla formazione e al sostegno alle famiglie e all’occupazione delle donne.
No al lavoro, no alle infrastrutture strategiche, no alla rigenerazione del territorio, no all’asse formazione-innovazione.
Assistenza e condoni: è questo il futuro del Paese e del Mezzogiorno per i 5Stelle”.


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