“Il Ministro Di Maio deve rispondere e deve farlo subito. E nella Legge di bilancio è assolutamente necessario che vengano apportati con urgenza i correttivi necessari. Altrimenti sarà un massacro occupazionale senza precedenti”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova, capogruppo Pd in Commissione Attività Produttive del Senato, che pochi minuti fa ha depositato l’interrogazione urgente al Governo e al Ministro Di Maio sul mancato rinnovo del contratto per 256 lavoratori interinali nell’azienda Iveco di Suzzarra, in provincia di Mantova.
“Parliamo di una realtà importante”, sottolinea la Senatrice Bellanova, “attualmente impegnata, dalle notizie riportate anche sui media locali, in nuovi piani di investimenti, caratterizzata da una produzione giornaliera di circa 290 veicoli, una platea occupazionale di 1940 dipendenti tra operai e impiegati cui si aggiungono 370 lavoratori interinali. E il punto dolente è proprio qui. Per effetto del Decreto Dignità 256 di questi lavoratori non avranno il rinnovo del contratto e adesso si ritrovano, da un giorno all’altro, in mezzo ad una strada. Che intende fare il Ministro Di Maio? Negare l’evidenza e dire che sono tutte bugie, o prendere atto degli effetti devastanti del suo Decreto che allo stato degli atti produce solo precarietà e disoccupazione?”.
“Oggi”, prosegue la Senatrice Teresa Bellanova, “FederMeccanica e Asso Lavoro lanciano un allarme senza precedenti e che noi, nei mesi scorsi, avevamo paventato più e più volte. Se FederMeccanica, nella nota divulgata oggi sull’Indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica, avverte che per effetto del Decreto Di Maio il 30% delle imprese non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere, Asso Lavoro parla di circa 53mila persone che dal 1° gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro per aver raggiunto il limite massimo per un impiego a tempo determinato. Un disastro che avviene in un momento congiunturale delicatissimo. Oggi il Paese avrebbe bisogno di politiche industriali e politiche occupazionali degne di nota, proseguendo il lavoro avviato in questi anni e rafforzandolo. Invece paghiamo, i lavoratori e le lavoratrici pagano sulla propria pelle, la vanagloria di un Ministro e gli effetti di un Decreto che non favorisce la stabilizzazione del personale a tempo determinato, non agevola il meccanismo di trasformazione dei contratti, riduce la Naspi e dunque le tutele. Ricordo bene le espressioni adoperate da Di Maio e Salvini quando l’Inps ha avvertito sugli effetti che il Decreto avrebbe prodotto, 8mila lavoratori in meno all’anno per i prossimi 10 anni. Ricordo i toni minacciosi e ricattatori verso gli Uffici che avevano allertato nello stesso modo. Adesso la realtà rischia di superare la fantasia. Altro che brindisi dai balconi! Questo Governo è la fabbrica della precarietà e della povertà. E se continua così sarà sempre peggio”.


Ne Parlano