“Di Maio può promettere quello che vuole. Considerati i margini di credibilità che gli sono rimasti le sue sono solo chiacchiere. La miseria di un rappresentante del Governo che non sa nemmeno quanto è scritto nella Manovra che doveva abolire la povertà e che non è, per nulla, consapevole degli effetti devastanti che produrrà. Se ci avessero messi nelle condizioni di confrontarci in Aula, permettendoci di leggere con anticipo il testo come era nostra diritto e dovere, glielo avremmo spiegato per bene. Ma era esattamente quello di cui avevano paura.
La verità è che il raddoppio delle tasse sulle società no profit, quelle migliaia e migliaia di enti benefici e fondazioni di ricerca che non hanno scopo di lucro e si occupano di attività solidaristiche, serve per fare cassa. Altro che lotta alla povertà. Piuttosto lotta a chi combatte la povertà, a chi è impegnato quotidianamente per aiutare le fasce la rischio, a chi garantisce il welfare di base. Un mondo prezioso che 5Stelle e Lega ignorano, di cui non riescono a concepire neanche lontanamente il valore né tantomeno la generosità.
Il vero volto del Governo del cambiamento è esattamente qui: forte con i deboli, che siano migranti o che siano cittadini in condizioni di marginalità, e con chi ci lavora ogni giorno, debolissimo con i forti.
D’altra parte non è stato proprio Matteo Salvini, quello che teorizzava la fine della pacchia per i migranti salvati in mare, a sostenere la misura, affermando che la fine del regime agevolato Ires per gli enti del terzo settore “è stata una scelta”?
Quella di un correttivo a ridosso dell’approvazione alla Camera è un bluff, una vera e propria fake news. Non a caso è già iniziato il circo barnum delle dichiarazioni, con l’annuncio di fantomatici tavoli successivi per un confronto di merito.
Allora, già che ci siamo, avvertiamo Di Maio e Salvini che uno degli altri esiti di questa Legge di bilancio sarà l’aumento delle tasse comunali, che colpirà ancora una volta le comunità locali e i servizi essenziali. Osservatori qualificati e sindaci lo hanno già evidenziato: la scelta di non prorogare il blocco degli aumenti delle imposte regionali e locali, che noi avevamo introdotto, produrrà effetti micidiali. Il Governo del cambiamento è la fabbrica della povertà”.


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