“Una norma-manifesto ambigua, fumosa e volutamente sibillina che mentre finge di colpire al cuore lo scambio politico-mafioso in realtà costruisce fattispecie processuali difficilmente individuabili e definibili, scaricando sulla magistratura compiti, ruoli e responsabilità impropri.
Per questo oggi abbiamo detto no alla modifica del 426 ter del Codice penale. Una modifica che non ha tenuto in nessun conto il parere espresso in sede di audizioni proprio dai magistrati e dalle associazioni impegnate, loro sì, sul terreno concreto del contrasto alla mafia.
Ed è veramente paradossale che tutto questo giunga mentre si invocano condoni edilizi tombali e condoni tesi a garantire il riciclaggio di soldi sporchi. Non si tratta solo di due pesi e due misure. Ma di gettare volutamente fango negli occhi dei cittadini, costruendo norme inapplicabili che non aiutano assolutamente a perseguire il voto di scambio mentre nel concreto maggioranza parlamentare ed esecutivo sostengono abusi edilizi e condoni milionari”.