“Rispondere dopo tre mesi a un’interrogazione urgente, in questo caso due, una presentata da me e una dal Senatore Ferrazzi, equivale a non rispondere. A riprova della considerazione che Di Maio ha verso il Parlamento e le sue prerogative. Non serve il riassunto delle puntate conosciute né illustrare atti predisposti in precedenza se non si ha nulla di sostanziale da dire. A maggior ragione se verso quegli atti si è condotta un’offensiva politica e mediatica senza precedenti e si è andati e venuti da Taranto promettendo parchi-gioco al posto dell’Ilva e chiusure in 48 ore.
E’ offensivo e sconcertante che Di Maio adesso assuma come suo quel DPCM così tanto vituperato non informando il Parlamento su nulla, ma proprio nulla, di quanto sta accadendo in Ilva. Né per quel che riguarda le opere di bonifica e ambientalizzazione, su cui si limita a dire quel che già si sa e che peraltro ha messo in campo il precedente Governo e io stessa, né sulle aziende dell’indotto, su cui una delle interrogazione si soffermava esplicitamente, né su Cornigliano né su Taranto.
E’ evidente un dato: una volta sottoscritto suo malgrado l’Accordo per Ilva, questo Governo si è totalmente disinteressando del ‘dopo’ che viceversa doveva e deve essere attentamente monitorato e governato. E se ne sta fregando di Taranto, dopo aver promesso fuochi d’artificio tra cui anche una inutile Legge Speciale”.
Così la Senatrice Teresa Bellanova stamane fa in Commissione Attività Produttive del Senato replicando alla risposta del Governo alle due interrogazioni su Ilva presentate dal Pd nel luglio e agosto scorsi.
“Avevamo presentato le due interrogazioni tra luglio e agosto”, prosegue la Senatrice Bellanova, “sull’onda di dichiarazioni, sceneggiate e azioni a dir poco scellerate da parte di esponenti di Governo, il cui unico obiettivo era mettere seriamente in pericolo il rilancio del siderurgico, le opere di ambientalizzazione e bonifica e, di conseguenza, il lavoro, l’occupazione, la tutela dell’ambiente, la salute dei cittadini. Addirittura, una volta sottoscritto l’Accordo, ci erano state ammannite chissà quali migliorie rispetto a quanto raggiunto nel corso dei 32 tavoli che io stessa avevo presieduto. Bugie e falsità. Oggi il rappresentante del Ministero dello Sviluppo economico viene in Commissione per dirci quello che già sappiamo, appropriandosi di un merito che non è suo neanche per quanto concerne la mission del Centro Ricerche di Taranto che noi abbiamo ostinatamente voluto e perseguito, omettendo di informarci sull’andamento dei lavori dei Parchi minerari e delle bonifiche, sullo stato dell’Accordo di Programma di Cornigliano, su Taranto. Che significa peraltro bonifiche, ambientalizzazione, Ilva e stato dell’arte del Contratto Istituzionale di Sviluppo, strettamente connessi. Considero gravissimo che non sia stato Di Maio a venire in Commissione. Ancora una volta non hanno il coraggio, come su altri provvedimenti vedi Tap, di assumere fino in fondo le proprie responsabilità, e continuano a utilizzare doppi linguaggi: quello delle piazze e quello delle stanze dove si decide”.


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