“Tutto questo rincorrersi di ipotesi su una eventuale altra cordata per Ilva mi sembra abbastanza fantasioso e improbabile. Per molte ragioni, alcune di tutta evidenza. Ad iniziare dal fatto che se AcciaItalia al momento dell’aggiudicazione avesse ritenuto ci fossero motivi di impugnazione dettati anche da un interesse forte, non avrebbe mancato il ricorso al Tar. A fronte di queste fantasie, la realtà è di tutt’altro tipo. A 15 giorni dall’esaurimento delle risorse per lavoratori e indotto a disposizione dell’Amministrazione straordinaria il Governo, che ha affermato di non voler ulteriormente finanziare l’AS, non ha ancora detto come fara’ fronte economicamente al pagamento dei lavoratori e se sono in corso trattative con l’Europa circa eventuali messe in mora per aiuti di stato che in quel caso potrebbero scattare. Nel frattempo Ilva continua a perdere un milione di euro al giorno”. Lo dice la senatrice Pd Teresa Bellanova, sui probabili sviluppi della vicenda Ilva. “Questo procedere mette pericolosamente e irreversibilmente in discussione un intero sistema industriale e citta’ simbolo per l’acciaio come Taranto, Genova, Novi Ligure ma anche Piombino. Perche’ ho il forte il timore, condiviso anche da istituzioni di quel territorio, parti sociali e lavoratori, che se Jindal dovesse, per ragioni al momento ignote o magari con una compagine alleata differente da quella gia’ conosciuta considerato il venir meno di alcuni nomi, tornare in partita per Ilva anche a fronte di un’asta di cui al momento nessuno ha chiarito le ventilate illegittimita’, l’investimento su Piombino, appena all’inizio, potrebbe rischiare di venir meno o essere vanificato- aggiunge Bellanova- Non so se Di Maio si e’ posto anche questa problema e se ha ben presente la complessita’ di tutta la partita. Quello che so e’ che in questo modo sta giocando al massacro con l’Italia”.
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