“Ci sono voluti due anni per approvare in via definitiva il collegato agricolo ma non per questo ha perso di valore. Il voto di molti articoli è avvenuto con maggioranze molto ampie. Molti contenuti presenti nel testo iniziale sono già leggi dello Stato, in quanto approvati nel decreto competitività (i mutui a tasso zero per gli under 40) e nella legge di stabilità (la cancellazione dell’Imu per chi fa impresa in agricoltura) e in tanti provvedimenti approvati o in fase di approvazione che vanno dall’agricoltura sociale al testo unico sulla pesca o quello sul vino, fino all’educazione al valore del cibo, lo spreco alimentare e la ristorazione collettiva”. Lo afferma la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, intervenendo con dichiarazione di voto.
“Questo è stato il nostro impegno in questi due anni e lo sarà anche nei prossimi mesi. Se un insegnamento voglio trarre dal lungo percorso di questo collegato e dalla fatica per arrivare alla sua approvazione – spiega – è la necessità di votare SI al referendum costituzionale per abbreviare l’iter di approvazione delle leggi. Il lavoro da fare è ancora tanto. Siamo sulla strada giusta e gli ultimi dati Istat parlano chiaro: il valore aggiunto prodotto dall’agricoltura italiana nel 2015 è pari a un + 3,8% e, dato ancora più eclatante, per la prima volta i dati di crescita delle regioni del Sud sono più alti della media nazionale. A questi dati si legano quelli sull’aumento di occupati nel settore, nonchè della resa produttiva e dei margini di reddito. Oggi per l’agricoltura e l’agroalimentare è cambiato il vento. Restano, al contempo, importanti sfide che il Pd è pronto ad affrontare: penso ad un codice unico per il settore agricolo e alla necessità di affrontare passaggi fondamentali per il futuro, come il rapporto tra scienza e produzione agricola, nuove tecnologie e relazioni commerciali di livello internazionale”.


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