L’ approvazione del Collegato agricolo, dopo due anni di passaggi tra Camera e Senato, ha accompagnato tanti provvedimenti che, nel Governo Renzi, hanno trovato le condizioni politiche e istituzionali per arrivare in fondo: la legge sull`agricoltura sociale, sulla biodiversità, il Decreto Competitività, la detassazione del 25% per l`intero settore con la legge di stabilità. Nelle prossime settimane andranno il ddl sul contrasto allo sfruttamento del lavoro, il testo unico sul vino, quello sul consumo del suolo, la ristorazione collettiva, l`educazione al valore del cibo, il settore della canapa, il testo unico sulla pesca e sull`acquacoltura, il testo contro lo spreco alimentare.
Dopo anni dí governi sordi e ministri co.co.co, finalmente il vento è cambiato. Si stanno affrontando i nodi di debolezza strutturale del comparto: ricambio generazionale – penso alle società di affiancamento e alla banca delle terre agricole – aggregazione dell`offerta e l`integrazione tra imprese nelle filiere, innovazione degli strumenti della gestione del rischio e dell`accesso al credito, semplificazione, la riorganizzazione degli enti vigilati. Stiamo perseguendo trasparenza nella tracciabilità e abbiamo lanciato una sfida vera per la legalità.
Lo stiamo facendo ogni giorno, Governo e Parlamento, cercando di superare gli intralci di un bicameralismo, che è fuori dal tempo. Due anni per arrivare all`approvazione! Oggi è comunque una buona giornata, perché le novità contenute nel testo sono importanti per il mondo agricolo: ad esempio, le società di affiancamento tra giovani e senior per la staffetta nell`uso della terra, che già esistono in Francia e in Spagna, erano molto attese dai giovani con cui in questi anni mi sono confrontata.
Non è facile arrivare in fondo alle riforme, perché la quotidianità è anche fatta di calamità naturali, di
fluttuazioni dei prezzi, di crisi di settori importanti: dal lattiero-caseario all`olivicolo, dal suinicolo al cerealicolo, dalla pesca all`acquacoltura al bieticolo-saccarífera.
Ma i risultati di crescita dei valori economici e occupazionali ci indicano che la strada delle riforme è quella giusta. Dobbiamo continuare a puntare con decisione su un nuovo protagonismo delle imprese, su un nuovo rapporto tra produttore e consumatore, rafforzando quel potenziale straordinario, ancora inespresso, fatto di prodotti di qualità, di agricolture rispettose dell`ambiente, di lavoro dignitoso ed equamente retribuito. E in atto un processo di cambiamento vero che ha rimesso al centro il ruolo dell`agricoltura, in una società che si trasforma e con un rinnovato rapporto con il cibo, con la salute e con l`ambiente, e di una politica che lo sta intercettando, sostenendo e rafforzando. Questa è la strada che il PD ha intrapreso e porterà avanti.
Il lavoro da fare è tanto, ma lo stesso Collegato consegna al Governo importanti deleghe come il Codice Agricolo, ossia la semplificazione di quel mare magnum di norme del passato, ancora vigenti e sovrapposte, che sono una delle cause principali del peso della burocrazia e dell`incertezza del diritto. Molte poi le sfide su cui il dibattito è molto lontano da sintesi condivise come il rapporto tra scienza e politica, tra produzione agricola e nuove tecnologie, sulle relazioni commerciali di livello internazionale.


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