“L’approvazione del Testo Unico del Vino è un successo non solo per la qualità della legge, ma soprattutto perché rappresenta una nuova modalità di costruzione delle proposte legislative. Un nuovo ruolo della rappresentanza agricola: la forza del lavoro unitario delle associazioni che si prendono la responsabilità di una proposta di riconversione organica della regolamentazione della filiera vitivinicola e non si fermano ad un ruolo rivendicativo”. Ad affermarlo sono le senatrici Pd Leana Pignedoli e Maria Teresa Bertuzzi, rispettivamente vicepresidente e capogruppo in commissione agricoltura a Palazzo Madama.
“Si tratta di un risultato importante – continuano le senatrici dem – dovuto ad una politica determinata, a partire dalla costanza del relatore Massimo Fiorio, del primo firmatario del provvedimento Presidente Luca Sani e di tutti i membri di commissione agricoltura che hanno saputo andare oltre gli schieramenti di parte, trovando sintesi in un testo complesso e articolato. E’ l’esito di un lavoro comune che ha visto anche il dicastero del ministro Martina restituire centralità al vitivinicolo. Questa legge si preoccupa, infatti, di ogni aspetto della produzione vitivinicola, dal vigneto alla fase della commercializzazione ed è volta a tenere insieme minor burocrazia e garanzia di tutela della qualità del prodotto”.
“Il testo unico del vino è l’esempio di un confronto che ha saputo attraversare il mondo imprenditoriale del settore, analizzando le complessità territorio per territorio e ora giunge alla fase conclusiva. Il nostro impegno – concludono Pignedoli e Bertuzzi – è di approvare definitivamente il provvedimento in Senato in tempi brevissimi”.


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