‘Un legge quadro per l’agricoltura sociale è attesa nel Paese, per uniformare sia chi può esercitarla sia le attività ad essa connessa. Le buone prassi diffuse hanno sollecitato l’intervento del legislatore per riconoscere che esistono sistemi nuovi per fare welfare, con soggetti non istituzionali che sanno interpretare la finalità pubblica del loro lavoro. Nel mondo rurale esistono già esperienze importanti’. Lo afferma la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura.

‘Per le istituzioni pubbliche favorire lo sviluppo dell’agricoltura sociale significa unire interessi economici a valori etici. Le pratiche di agricoltura sociale offrono un rilevante contributo allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali e concrete prospettive di inclusione sociale per soggetti vulnerabili, creare opportunità nuove di reddito e di occupazione, generare servizi per il benessere delle persone e migliorare la qualità della vita nelle aree rurali. Riconoscere l’importanza di questa funzione che l’agricoltura può e deve attribuirsi, significa ancora una volta valorizzare il mondo agricolo, capirne le potenzialità, riscoprire un settore che tanto ha da offrire sia in termini sociali che economici. Sviluppare una rete tra le realtà rurali e il mondo del sociale – conclude Bertuzzi – permette ai classici strumenti del mercato di operare in sintonia con quelli della reciprocità creando concetti nuovi, quali quelli dell’agricoltura e dell’economia civica’.


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