“E’ stato purtroppo approvato nella Commissione Bilancio l’emendamento alla manovra 153.4 presentato da Leu, Art. 1 e M5s che di fatto ostacola gli investimenti a Ravenna sulla cattura della CO2. Il Partito Democratico si è astenuto. Essere contro la cattura dell’anidride carbonica in Italia significa essere contro il polo tecnologico-energetico di Ravenna, unico luogo in Italia in cui è il contesto esistente rende possibile una sperimentazione vantaggiosa. Il mio impegno è da sempre volto a fare in modo che Ravenna non diventi un’area di crisi complessa e per fare questo occorre programmare la transizione ecologica, che è per la nostra città significa transizione del sistema produttivo”. Lo dice il senatore del Pd Stefano Collina, capogruppo dem nella Commissione Attività produttive, eletto a Ravenna.
“Il recente rilascio del permesso di estrazione – prosegue Collina – che garantirà lavoro fino al 2035 nel settore storico del gas, oggi si accoppia con la realizzazione delle scelte del futuro, attraverso il progetto già avviato Agnes dell’eolico off-shore. L’altra parte della transizione ecologica e produttiva di Ravenna sta nella cattura della CO2 portata avanti da Eni, che consente di trattenere sul territorio il know how tecnologico e ingegneristico patrimonio del polo ravennate. Si tratta quindi di una transizione che tiene insieme più fasi, garantendo lavoro di qualità: una prima fase in cui continua l’estrazione del gas, una fase centrale alimentata dalle tecnologie di cattura della CO2 e l’obiettivo green già delineato con l’eolico off-shore. Di fronte a questa prospettiva – conclude Collina – c’è chi oggi si vuol mettere di traverso e credo faccia la scelta sbagliata”.


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