“Abbiamo chiesto ulteriore agibilità finanziaria per aiutare le attività in difficoltà. Se il bilancio dello Stato non presentasse la possibilità di flessibilità davanti a rotture di civiltà, davanti alle interruzioni a valenza ciclica dell’economia, avremmo un bilancio feticcio. I 32 miliardi di euro verranno messi nel circuito che consentirà ai singoli settori di ricominciare. Il compito del parlamento non ha a che vedere con l’estetica del dire o dell’esserci. Il parlamento serve a monitorare e fare in modo che nessuno sia escluso. Abbiamo avuto lamentele da parte di settori segnati da esclusione, noi abbiamo il dovere di dare ascolto a queste lamentele e fare in modo che la macchina amministrativa sia sollecita. Fare in modo che la macchina amministrativa vada oltre la fascicolazione documentale, incrociando i dati per valorizzare il patrimonio conoscitivo di cui disponiamo”. Così il presidente della commissione Finanze e Tesoro, Luciano D’Alfonso intervenendo in Aula a Palazzo Madama.
“Bisogna osare di più. Per le risorse da destinare ai settori svantaggiati e per le risorse delle vaccinazioni. Dobbiamo fare in modo che scatti anche la dimensione del convincimento per fare sì che la pandemia sia debellata. Le misure sono significative, anche quelle riferite al Recovery Plan, per la modernizzazione e per un futuro che porterà più diritti e opportunità”, ha detto D’Alfonso.
“La politica non può fare da spettatrice. Deve agire con responsabilità. Teniamo a bada il feticcio della lotta politica a tutti i costi. Ieri il dibattito politico non è stato all’altezza del momento di difficoltà che il Paese sta attraversando”, ha concluso D’Alfonso.


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