“Mai come quest’anno è chiaro che il momento della discussione del Def in Parlamento è un momento politico. E’ per questo che dobbiamo mostrare all’Italia alcuni punti fermi, oltre alla giusta impostazione di prudenza del Def. Dopo il Covid, gli italiani possono sentirsi al sicuro rispetto alla capacità del Paese di riprendersi dall’ulteriore fragilità della drammatica guerra in Ucraina? Io penso di sì, le stime sulla crescita del Pil denotano che l’Italia è un grande paese, in grado anche di fare fronte a un eventuale peggioramento della situazione. Qual è la traiettoria di questo Def? Dopo il Covid l’Italia era un treno in corsa su due binari: la ristabilita coesione sociale e il Pnrr con le relative riforme da attuare. Ora abbiamo di fronte due strade: una è quella di chi dice che il treno si è fermato, l’altra è quella di chi cerca di fare in modo che il treno mantenga il passo. Siamo preoccupati? Sì, ma rifiutiamo di considerare la prudenza solo in un’accezione negativa, si tratta di correggere le distorsioni, renderci più autonomi sull’energia, accelerare gli investimenti sulle rinnovabili”. Lo ha detto in Aula il senatore Alan Ferrari, componente della Commissione Bilancio e vicepresidente vicario del gruppo del Pd. “I temi da affrontare – ha proseguito Ferrari – sono la disponibilità e il costo delle materie prime, la finanza locale, l’occupazione, il potere d’acquisto delle famiglie, la liquidità delle imprese, i bonus sociali. Su questi temi vanno messe in campo correzioni nei prossimi mesi e l’unico luogo possibile è l’Europa. Quando l’emergenza diventa fattore strutturale le regole del gioco vanno modificate. Il Pnrr è un vaso di cristallo delicatissimo e fragilisssimo: non possiamo aprire discussioni sulle modifiche, perché non possiamo perdere questa grande opportunità con i suoi 200 mld. Va recuperato quel sentimento di unità nazionale che valeva per l’emergenza Covid. Le differenze tra le forze politiche non possono essere più grandi delle responsabilità comuni, ne andrebbe della capacità di quel treno Italia di continuare a correre”.


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