“La decisione del governo, preannunciata dal sottosegretario con delega all’editoria Crimi, di non voler rinnovare la convenzione con Radio Radicale rappresenta un’ingiustizia inaccettabile. Nel panorama dell’informazione, Radio Radicale costituisce una voce libera che occorre tutelare e sostenere. Spiace constatare che il governo non abbia contezza della ricchezza culturale e informativa che questa emittente è in grado di esprimere, focalizzandosi in particolare sulle attività del Parlamento e sui diritti. Spegnere Radio Radicale significa spegnere un pezzo di Paese”. Lo dice la senatrice Vanna Iori, capogruppo del Pd nella Commissione Cultura.


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