“Il Pd dice sì ad un provvedimento di straordinaria importanza, una riforma strutturale che completa un trittico composto dal nuovo articolo 81 della Costituzione, dalla legge n. 243 del 2012, di attuazione dell’articolo 81, e oggi da questa nuova legge di contabilità”.
E’ quanto affgerma il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini in dichiarazione di voto sul ddl Bilancio.
“Si tratta di una riforma di capitale importanza per il Paese – ha sottolineato l’esponente pd – se solo si tiene conto del fatto che grosso modo il bilancio dello Stato raccoglie e cerca di mettere ordine nella metà del prodotto interno lordo. Ogni anno metà della ricchezza che producono gli italiani viene in qualche modo gestita della spesa pubblica, dallo Stato, ed è assolutamente chiaro che le modalità di gestione e di governo di questa spesa sono essenziali ai fini del progresso del nostro Paese. In una fase come questa in cui, per un verso, da tanti anni il Paese cresce a un ritmo troppo lento e la diseguaglianza è tornata a crescere, si dovrebbe poter dire che la gestione ottimale di quella quantità così ampia di risorse di cui lo Stato dispone sia un passaggio strategico per il nostro futuro. Se una ricchezza del Paese così grande non riesce a produrre né la crescita sufficiente né l’uguaglianza di opportunità significa che è gestita in modo inefficiente e inefficace. Naturalmente questo risultato ha a che fare con gli indirizzi della politica ma certamente anche con la strumentazione di cui disponiamo. Vogliamo modernizzare insieme lo strumento di governo del bilancio e quindi di quella metà della ricchezza degli italiani che in qualche modo fa riferimento allo Stato.C’è un nesso tra questa riforma e quella dell’articolo 81 della Costituzione approvato nella scorsa legislatura. Spesso si sente dire che con il nuovo articolo 81 Governo e Parlamento si sono legati le mani, che abbiamo vincoli maggiori rispetto alla possibilità di usare il bilancio in chiave espansiva. Oggi stiamo votando una legge di contabilità prova del contrario, che consente quella flessibilità, attenta al ciclo economico, che il vecchio articolo 81 della Costituzione non consentiva. Uno strumento di contabilità pubblica legato alla nuova Costituzione che consente alla politica – alla buona politica – di fare davvero il suo mestiere, quindi di usare le risorse in modo oculato per produrre quel surplusche, poi, nelle fasi recessive del ciclo può essere utilizzato per sostenere la domanda.
“Si è marcata una distinzione e una differenza, in particolare con i colleghi del Movimento 5 Stelle, che riguarda il rapporto con l’Europa. Certo, il nuovo articolo 81 della Costituzione, la nuova legge di sistema n. 243 del 2012 e la legge di contabilità prevedono una procedura che collega in modo forte il nostro governo delle risorse pubbliche con le decisioni che vengono assunte insieme a livello europeo. Non è una devoluzione di sovranità, ma una condivisione della sovranità che abbiamo deciso di mettere insieme con gli altri che con noi condividono l’avventura straordinaria della moneta unica e della costruzione dell’Europa politica” ha concluso Tonini.


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