“La discussione intorno al DEF poteva essere una buona occasione per entrare finalmente nel merito di quelli che sono gli obiettivi di questo governo al di là di contratti e slogan iniziali e propagandistici ai quali, in attesa di quadrare nomine e assetti di governo, siamo stati costretti ad assistere per oltre 100 giorni” lo dice, intervenendo in aula, Valeria Valente senatrice e vicepresidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama.
“E invece ci troviamo – continua la senatrice – di fronte a un’ennesima pagina sostanzialmente vuota, un’ennesima occasione sprecata. Troppi vuoti, tante mancanze, tra questi di sicuro ancora una volta il Mezzogiorno. Un Mezzogiorno verso il quale la vostra responsabilità è enorme, almeno quanto le vostre contraddizioni, ma è anche doppia perché giocata a cospetto di una ripresa finalmente avviata.
Investimenti a sostegno della modernizzazione del nostro apparato produttivo, della nostra pubblica amministrazione, di infrastrutture
materiali e immateriali per valorizzare eccellenze, bellezze, competenze, saperi, ricerca, cultura, ma anche a sostegno del coraggio
dei nostri imprenditori, di chi si ostina a provarci e a non mollare. Il Sud ha bisogno per i nostri giovani, per le tante donne che
raggiungono alti livelli di istruzione ma sono ancora strette da un welfare insufficiente e inadeguato, di lavoro e quindi di sviluppo, di
occasioni, di dignità, non di sussidi per restare a casa.
Misure differenziate tra nord e sud seppure solo nella loro intensità, misure dispari per garantire pari opportunità. Questa è la strada da
seguire e in questa logica si è mosso il Pd in questi anni, in questa direzione vanno le misure avviate: zes, resto al sud, econtribuzioni,
crediti d’imposta, clausola del 34 per cento. Solo per citare alcuni
esempi.
Il M5S in campagna elettorale ha speculato sul bisogno che veniva dalle aree più in difficoltà del Paese. Ora sceglie di vendere quel consenso a forze che da sempre hanno lavorato e governato contro il Mezzogiorno. Ma fuori da questo scontro di consenso e di potere sono i cittadini a rischiare di più. Su di loro cadranno i costi della vostra propaganda, delle vostre mancate promesse e delle vostre cattive azioni di governo” conclude Valente.


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