“Sono anni che seguo la tematica dei
disturbi del comportamento alimentare e ringrazio Fiorenza
Sarzanini per aver scritto un libro che racconta storie,
testimonianze di una malattia ancora troppo poco compresa per
l’emergenza sociale che rappresenta”.
Così Caterina Bini, sottosegretaria di Stato ai rapporti con il
Parlamento e senatrice PD, intervenendo alla Sala Caduti di
Nassirya al Senato alla presentazione del libro “Affamati
d’amore” di Fiorenza Sarzanini.
“Dal 2018, grazie all’incontro con un’amica psichiatra che segue
con amore i suoi pazienti, sono andata a fondo per provare a dare
una mano: prima con una proposta di legge insieme alla senatrice
Rizzotti, poi in legge di bilancio – grazie al mio ruolo di
governo, con l’aiuto del sottosegretario Sileri e della Vice
Ministro Castelli – l’emendamento presentato da tutte le forze in
parlamento è stato approvato. Sono stati stanziati 25 milioni di
euro: 15 per il 2022, 10 per il 2023. È solo l’inizio. Il fondo
andrà ben utilizzato e incrementato, ma la parte più importante è
un’altra”, ha spiegato. Disturbi alimentari, Bini: 4mila morti l’anno e oltre 3 mln malati

“Abbiamo scritto in legge di bilancio
che l’indirizzo alla commissione LEA è chiaro ed è quello di
prevedere che i DCA entrino a far parte dei LEA in maniera
autonoma e siano a tutti gli effetti riconosciuti come malattia a
sé stante, seppure una malattia psichiatrica ma staccati dalla
salute mentale. Non si può più attendere – ha continuato Bini –
muoiono troppi ragazzi e ragazze in lista d’attesa, non curati
come si deve, perché non ci sono centri multidisciplinari a
sufficienza o perché finiscono nei reparti di medicina e
psichiatria. Avviene ancora troppo spesso che non ci sia diagnosi
precoce perché non c’è adeguata formazione per i medici di
medicina generale o per i pediatri di libera scelta, per gli
insegnanti, nelle scuole, nelle palestre”.
“Servono risorse, serve autonomia nei Lea e quindi un
riconoscimento rapido. Serve che vengano creati nuovi centri e
rafforzati quelli esistenti, non tagliati posti letto come
avviene in questi giorni anche a Milano. Serve fare presto. 4000
morti l’anno e 3 milioni e mezzo di malati, aumentati ancora con
la pandemia, non possono attendere i tempi della politica” ha
ammonito Bini.
“Vivo con quest’ansia quotidiana e la voglio avere. Fino a che
avrò un ruolo istituzionale – ha concluso – cercherò di vivere
con questo stimolo continuo perché questa situazione non mi dà
pace”.


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