“Oggi in aula a Palazzo Madama, durante
gli interventi di fine seduta, mi sono trovata ad ascoltare
parole gravi, ancor di più perché pronunciate in Senato, da parte
di una collega. La Senatrice Granato – leggendo una lettera,
stando a quanto ci ha comunicato – ha esposto posizioni
inaccettabili rispetto alle cure della malattia da Covid”. Così
la vice presidente dei senatori del Pd Caterina Biti commenta
l’intervento della senatrice Granato nell’aula del Senato.

“Le ho sentito dire che a Bergamo ‘anziani sono stati lasciati
cuocere nel loro letto nel marzo del 2020 con solo paracetamolo’
e che questo fatto ‘insieme ai camion pieni di bare sembra aver
chiarito che la terapia era fallimentare’; ha parlato di ‘censura
di medici e virologi verso le cure domiciliari’ senza spiegare di
quali cure si parlasse; l’ho sentita raccontare di ‘tanti effetti
collaterali da puntura’ e di ‘discriminazione (da parte dei
medici) di chi non ha fatto la iniezione di stato’ e della
medicina italiana che scambierebbe dei ‘pazienti per mostri
infettanti’. Ora, senza entrare nei convincimenti personali di
ciascuno, credo che affermare cose di questo genere in un’aula
parlamentare nella quale da due anni siamo al lavoro per
combattere da ogni punto di vista la pandemia, sia gravissimo”.

“Le parole riportate dalla senatrice Granato – denuncia Biti
-aprono alle peggiori teorie di negazione della pandemia,
accusano di censura e dittatura i medici e tutti gli operatori
sanitari che in questi due anni hanno fatto di tutto per salvare
vite, anche nei momenti peggiori, quando nessuno conosceva
questo virus. E, con le sua parole, la collega Granato, manca di
rispetto alla memoria di tutte le vittime e alle loro famiglie.
Tre minuti che non avrei voluto ascoltare, parole che mancano di
rispetto anche all’istituzione in cui sono state pronunciate”.


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