“Votare SI per i quattro quesiti sul lavoro significa votare contro i licenziamenti illegittimi, a favore delle tutele dei lavoratori per indennizzi adeguati, contro il precariato selvaggio e per rafforzare la sicurezza. Questi quesiti guardano avanti, non al passato. Del resto in questi dieci anni il lavoro non solo è diventato più precario ma sicuramente più povero. Non faccio nessuna polemica sul jobs act, lo dico non avendo votato quella delega. Era un’altra stagione politica e soprattutto un altro contesto economico nazionale e globale. Dividersi ora sulle analisi di un decennio fa non ha alcun senso politico. La destra continua a tagliare diritti, privatizzare servizi e a trasformare il lavoro sempre più in merce, scaricando le incertezze dei mercati sui lavoratori.
Gli strombazzati aumenti dell’occupazione riguardano lavori soprattutto a tempo determinato e il lavoro, nel frattempo è più povero. Ce lo ha ricordato qualche giorno fa il Presidente della Repubblica. Con le tasse che aumentano, visto che i costi dell’energia e del carburante non diminuiscono, come dimostrato dalla vicenda delle accise, con la sanità e le liste d’attesa che pesano sempre di più sulle famiglie, i referendum diventano importanti. Per questo andare a votare è fondamentale. Il Jobs act è stato tante cose. Ma è sotto gli occhi di tutti che la rimozione dell’articolo 18 ha provocato una serie di conseguenze che hanno aumentato la precarizzazione del lavoro. Questione che si porta con sé la questione salari e portare milioni di persone al voto per questi referendum ci consentirà di rafforzare ancora di più la battaglia sul salario minimo che continueremo senza sosta in parlamento. Il referendum sulla cittadinanza e’ una questione di civiltà. Il Si è un impegno prima di tutto di giustizia. Non ci fermeremo e lavoreremo fino in fondo per portare il maggior numero di cittadini a votare. Chi, in queste ore è in questi giorni invita al silenzio tradisce la democrazia”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, durante una iniziativa referendaria del Pd a Bisceglie, in Puglia.