“I Referendum dell’8 e 9 giugno, nonostante il boicottaggio della destra, saranno una grande prova di democrazia. E chi tra le istituzioni invita a non andare al voto commette un grave errore. Il voto e’ un diritto, conquistato anche con il sangue dei nostri nonni, che andrebbe sempre esercitato, non solo quando conviene. E a chi dice ‘ma ci sono stati dei casi in cui anche qualcuno del centrosinistra in passato indicava l’astensione’ la nostra risposta e’ chiara: sbagliavano; e il Pd guidato da Elly Schlein non risponde di scelte fatte in epoche diverse. Questo referendum riguarda il futuro e la speranza di un mondo migliore di questo. Votare si’ ai 5 referendum vuol dire votare per un Paese piu’ giusto e moderno. Negli ultimi 10 anni il lavoro e’ diventato sempre piu’ precario e ingiusto. Serve una lotta seria al precariato, servono tutele per i licenziamenti illegittimi e indennizzi adeguati; serve aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro, perche’ non possiamo solo dispiacerci quando sentiamo dell’ennesima morte sul lavoro. Per non parlare dei tanti ragazzi nati e cresciuti in Italia costretti ad aspettare 10 anni per avere la cittadinanza. Sono 5 si’ che miglioreranno la vita reale degli italiani e delle italiane. Votare 5 si’ significa scegliere un’Italia piu’ giusta, con piu’ diritti e dignita’ per chi lavora e piu’ inclusione per chi contribuisce ogni giorno al nostro Paese. Se dovessero votare piu’ di 12 milioni e 300mila elettori, piu’ del consenso che ha consentito a Giorgia Meloni di sedere a Palazzo Chigi, sara’ il primo avviso di sfratto al suo Governo”. Cosi’ Francesco Boccia, presidente dei Senatori del Partito Democratico, oggi a Milano per il dibattito, presso la sede provinciale Acli, ‘La sfida della partecipazione – Insieme per il lavoro e per il lavoro e per i diritti.
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