“Questa Destra ha deciso che se hai tra i 18 e i 59 anni un lavoro lo devi trovare per forza, non conta quale sia la tua condizione di vita. Ma noi non abbiamo mai visto nessuno che ha deciso di nascere povero, di non studiare, di vivere in condizioni drammatiche. Al contrario, chi è in quelle condizioni cerca di uscirne e se non riesce a farlo ha bisogno dello Stato”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato, nella discussione sulla relazione della ministra Calderone.
“Se la Guardia di Finanza su 25 miliardi ha trovato truffe per 500 mln, cioè per il 2% delle pratiche di Rdc – ha continuato Boccia – vuol dire che qualcosa ha funzionato. E voglio dirlo a chi guarda al passato pensando di fare propaganda: il Pd nel 2018 non votò per il Rdc, ma nel 2019, quando si è trattato di renderlo strutturale durante il governo giallorosso, lo ha votato convintamente. E ringrazio Dio, perché se non ci fosse stato il Rdc durante il lockdown avremmo avuto conflitti sociali veri. Ha funzionato tutto? Ha funzionato come sussidio, andava migliorato sulle politiche attive per il lavoro. Peccato che la ministra Calderone non abbia fatto un solo incontro sulle politiche attive del lavoro con i sindacati, fatto salvo poi ora scoprire la concertazione per quello che riguarda il salario minimo. Allora delle due l’una: se è centrale quello che pensano i sindacati, chiedo alla ministra Calderone di convocarli, se non vuol convocare le opposizioni. Apra un tavolo su precarietà e mercato del lavoro. Se farà questo avrà tutto il nostro sostegno. Governo e maggioranza non continuino a non far nulla con il pretesto di non poter far tutto, hanno rinviato tutto a settembre dal Pnrr, all’Autonomia, dal salario minimo a questa fantomatica piattaforma sui centri per l’impiego. Noi sappiamo che ad agosto ci saranno persone che vivranno con un trauma, perché non sapranno cosa succederà tra un mese e avranno la certezza di non avere un futuro davanti”.