“La legge del più forte e la legge dell’impunità non sono una strategia, ma costituiscono una minaccia alla civiltà. Faccia qualcosa invece di limitarsi a generiche condanne. Non si costruisce la pace con la legge del più forte. Lei ha fatto una citazione dal latino, ma il mondo da allora è cambiato profondamente. Oggi è necessario dire che per raggiungere la pace bisogna prepararsi alla pace, non alla guerra. Il suo paragone non è in linea con il tempo che viviamo. E con queste frasi non si garantisce nemmeno la stabilità. Una cosa è condannare il regime teocratico e liberticida iraniano, altra cosa è legittimare l’idea che una o due potenze possano decidere unilateralmente, a colpi di droni, chi è una minaccia e chi no, chi può essere attaccato e chi va protetto, anche quando calpesta ogni norma”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, nel suo intervento in Aula sulle risoluzioni in vista del Consiglio Ue.
“Le vicende di questi mesi – ha proseguito Boccia – dimostrano che l’idea di costruire un ponte è fallimentare perché il nostro interlocutore deve essere l’Europa. Il trumpismo, Signora Presidente, non prevede pontieri: se ne prende gioco. Eppure lei, nonostante le evidenze, è ancora convinta che l’affinità ideologica possa favorire un’interlocuzione politica privilegiata. I fatti dimostrano che non solo lei, ma anche altri leader, da soli, non possono essere in grado di esercitare alcuna influenza su Trump perché solo l’Europa ne può avere la forza. E dispiace constatare come Lei, Signora Presidente, negli ultimi mesi non si è seduta o non è stata invitata ai tavoli più importanti. Questo è un problema per l’Italia. L’irrilevanza è un problema. Tacere oggi, o allinearsi passivamente ai poteri forti di turno, significa tradire il nostro ruolo, la nostra storia e il nostro futuro. Lei ha scommesso su Trump invece che sull’Europa, a cui non crede. Questa scommessa ha portato l’Italia all’irrilevanza perché l’alleanza cieca non è lealtà ma rinuncia alla sovranità. Lei scegliendo la subalternità, decidendo di tacere o applaudire, ha rinunciato al ruolo che l’Italia ha storicamente avuto. Un tempo eravamo la patria della diplomazia. Oggi – ha concluso Boccia – rischiamo di diventare il paese che arriva sempre dopo, applaude prima e non incide mai”.
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“Di fronte allo stravolgimento dell’ordine mondiale noi chiediamo con forza al governo di agire insieme alla UE che, mai come oggi, è chiamata a parlare con un’unica voce in politica estera: bisogna riaprire i negoziati sul nucleare, evitando che, per l’eterogenesi dei fini, altri paesi scelgano di uscire dal Trattato di non Proliferazione. Peraltro, segnalo che Israele non ha mai aderito: un doppio standard che mina ogni credibilità delle regole comuni. Lei Signora Presidente, deve dare un indirizzo forte al paese in chiave europea, perché noi abbiamo la necessità di essere europei e dobbiamo favorire una maggiore solidarietà con i nostri alleati in Europa”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, nel suo intervento in Aula sulle risoluzioni in vista del Consiglio Ue.
“In un mondo in cui – ha continuato Boccia – la più grande democrazia sta subendo una torsione autoritaria e la Russia mostra il suo volto più aggressivo, l’unità dell’Unione europea diventa fondamentale. In un momento in cui il multilateralismo è sotto attacco, il suo governo pare perfettamente in linea con le destre nazionaliste e non ha pronunciato mai una parola, in tutti questi mesi, a difesa delle istituzioni internazionali. Evidentemente, è convinta che il mondo sia un luogo più sicuro se predomina la legge del più forte. Evidentemente considera giusto e condivisibile delegittimare l’Onu, la Corte penale internazionale e magari pensa, come il suo vicepremier, che sia necessario uscire dall’OMS”.
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“Sono mesi che assistiamo inerti all’impunità e all’uso ingiustificato della forza da parte del governo Netanyahu. La terrificante carneficina che si sta consumando a Gaza, oltre a mostrare un atteggiamento che si può tranquillamente definire di crudeltà di Stat, apre un precedente pericolosissimo. Per questo, riteniamo necessario che l’UE metta in campo azioni più incisive, a partire dall’uscita dall’accordo di associazioni Israele-Ue, perché di fronte a questa agghiacciante violazione dei diritti umani a Gaza non possiamo avere tentennamenti o ambiguità”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, nel suo intervento in Aula sulle risoluzioni in vista del Consiglio Ue.
“Prendiamo atto che dopo mesi – ha proseguito Boccia – e di fronte ad atti che non potevano non essere condannati a meno che non cominciamo a ritenere accettabile che si spari su civili inermi accalcati per un goccio d’acqua o un pugno di farina, lei abbia pronunciato finalmente una parola di condanna. Stamattina il fuoco israeliano nei pressi di un centro aiuti ha ucciso altre 21 persone. Quante ne devono morire prima che si prenda una seria iniziativa politica? Quale messaggio vuole mandare a Israele? Quali iniziative concrete vuole prendere il suo governo? Perché finora vi siete contraddistinti per una totale subalternità che ci ha privato di credibilità in campo internazionale. Un governo che non prende nessuna iniziativa mentre si violano le regole internazionali e i diritti umani non è un governo forte: è un governo che abdica alla propria responsabilità storica.
Una responsabilità che ci chiama in causa anche sull’Ucraina dove temiamo una saldatura tra autocrati e aspiranti tali con il progressivo disimpegno americano (dopo aver messo sullo stesso piano aggressore e aggredito). Serve un immediato cessate il fuoco per negoziare una pace giusta e duratura, ma a quel tavolo negoziale si deve sedere l’UE perché gli interessi del popolo ucraino sono i nostri interessi. Lei oggi al vertice Nato dirà sì all’aumento delle spese destinate alla difesa fino al 5%: Signora Presidente, è irrealistico e in aperto contrasto con il vero obiettivo che dovremmo prendere che è quello di costruire la difesa comune europea, aumentando l’interoperabilità delle forze di difesa europee. Ma il Suo governo su questo tema ha tre posizioni diverse e capisco la sua difficoltà non avendo alcun mandato negoziale”.