Sull’idea di “mettere in parallelo
sanzioni possibili per tutti i senatori, a partire da me, noi le
accettiamo e le accetteremmo volentieri perché sarebbe una
dimostrazione di un’altra idea di democrazia. Quindi non
accettiamo di essere messi sullo stesso piano. Le cose dette da
Balboni sono agli atti del Parlamento e su di lui ci sono 2
censure da parte della presidente di turno”. Lo ha detto il
capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, dopo la decisione
del presidente del Senato, Ignazio La Russa, di non sanzionare
nessun senatore (né Alberto Balboni di FdI né i parlamentari di
Pd, M5s e Avs protagonisti del sit-in contro il decreto
sicurezza).
Parlando con i cronisti al termine della conferenza dei
capigruppo, e riferendosi al sit-in di ieri in Aula ha aggiunto:
“La nostra protesta era per dimostrare che purtroppo d’ora in
poi quella forma di resistenza passiva e o dimostrazione
pacifica di dissenso può portare in alcuni casi a pene da 2
anni, se compiuta per strada, o 8 anni se fatta nei cpr o nelle
case circondariali”. Quindi ha concluso: “Apprezzo i tentativi
di mediazione del presidente del Senato ma non sono
assolutamente sufficienti e percepiamo una maggioranza
parlamentare silente che obbedisce ai diktat del governo”.


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