Senatore Francesco Boccia, la segretaria ha denunciato un tentativo di logoramento ai suoi danni. Lo vede anche lei?
«Più che un tentativo di logoramento vedo il riflesso condizionato di chi, dentro il Pd, pensa che il futuro debba essere uguale al passato. Enfatizzare ciò che ci divide anziché come ha detto Schlein – le 4.850 cose che ci uniscono, e soprattutto lo fanno sui giornali di destra che si prestano piacevolmente a questo giochetto, significa non voler prendere atto che siamo entrati in un una nuova stagione politica. Chi non lo ha ancora capito è bene che si rassegni. Dobbiamo tutti essere più inclusivi».
Ma Schlein lo è? A sentire gli interventi in direzione, ascolta poco e decide tutto da sola.
«Ha appena iniziato. Ma vogliamo ricordarci da dove siamo partiti? A gennaio nei sondaggi stavamo al 14%, ora sopra il 20. Allora il Terzo polo, che nel frattempo è diventato Mezzo polo, puntava a indebolirci e il M5S a superarci. Ora siamo noi la forza trainante nel campo progressista. Il Pd si è riconnesso sentimentalmente con la sua base, pronto a diventare il magnete dei movimenti civici e dei partiti che intendono costruire un`alternativa a questa destra che intanto governa, riduce al silenzio la Corte dei Conti, commissaria Inps e Inail, zittisce l`Anac e interviene con provvedimenti personalizzati per favorire lobby ed evasori».
Detto ciò non è stato un errore, come alcuni le hanno contestato, partecipare alla piazza di Conte?
«La segretaria ha rivendicato la partecipazione a tutte le piazze. E quella era una manifestazione su precariato e lavoro, che sono da sempre nostri temi. Ha fatto benissimo ad andare, sarebbe successo lo stesso se a convocarla fosse stato il Terzo polo».
Ma non bisognava prendere le distanze dalle parole di Grillo sulle brigate di cittadinanza o quelle di Ovadia contro l`Ucraina?
«Chi utilizza un passaggio della piazza M5S per criticare la segretaria che con quelle dichiarazioni non c`entra nulla è chiaramente in mala fede».
Conte ha teso una trappola a Schlein?
«Ma figurarsi, lo hanno saputo qualche ora prima che Elly sarebbe passata. Bisognava avere la palla di vetro per sapere cosa avrebbero detto sul palco. Ripeto, la scelta di esserci è stata dettata dalla battaglia comune contro il governo Meloni sul decreto lavoro che proprio in questi giorni va al voto in Senato».
Però anche Bonaccini è stato duro: “Non possiamo andare sempre a rimorchio di iniziative altrui”.
«È un`accusa ingenerosa. Il Pd è un grande partito popolare di massa che non ha padroni e promuove continue mobilitazioni. L`estate militante lanciata da Schlein è la prova che ci prepariamo a portare avanti la nostra agenda in 7 punti, dal no all`autonomia differenziata che spacca il Paese alla lotta contro la crisi climatica, per far tornare il Pd in strada, fra la gente. E provare a creare convergenze con gli altri partiti di opposizione».
E si creano attaccando uno dei suoi leader, nello specifico Renzi?
«Ma è il Mezzo polo che deve decidere da che parte stare. Vogliono che in Italia un lavoratore abbia un reddito di 15mila euro fatto di voucher? O un reddito dignitoso e stabile? Se votano con noi non vogliono il lavoro a cottimo, se con la destra significa il contrario. Bisogna uscire dalla propaganda. Il Pd rappresenta il 19% in Parlamento, quegli altri il 5. Se i sovranisti sono a Palazzo Chigi è perché noi siamo divisi».
Quindi, riassumendo. Con Conte si va in piazza, con il Terzo polo si polemizza.
«Mi pare che in questi giorni chi si è affannato ad attaccare il Pd su cose dette alla manifestazione dei SStelle sia no stati proprio Renzi e Calenda. Allora domando: intendono lavorare per unire il centrosinistra o fare la stampella alla destra? Mi pare di capire che sia sul lavoro sia sulla giustizia una parte del Terzo polo scisso sta con la destra».