”Con il voto di martedì prossimo si chiude la prima parte di una battaglia che continuerà alla Camera. Faremo di tutto per modificare la legge a Montecitorio, per fermarli, per fargli cambiare idea e per farli tornare agli accordi del 2020″. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia in una intervista a Fanpage. “Se la maggioranza dovesse mantenere in vita questo scempio sarà inevitabile proporre un referendum un minuto dopo l’approvazione finale della legge. Lavoreremo per portare nel Paese la domanda finale: ‘Volete lo Spacca-Italia di Calderoli o volete l’unità nazionale e la coesione territoriale? Ovviamente penso che questa cosa sarà accompagnata anche dal referendum sul premierato, se non si fermano sulle riforme costituzionali. E poi alla fine decideranno gli italiani, come è giusto che sia”.
“Ci preoccupa – continua Boccia – l’idea leghista di regionalizzare la scuola. Quando ragionammo di autonomia nella conferenza Stato-regioni, durante il governo Conte II, noi togliemmo dal tavolo temi come la scuola, il trasporto pubblico locale, la sanità e l’assistenza, convinti come siamo ora, che senza aver stabilito i livelli essenziali delle prestazioni, e aver finanziato un fondo per la perequazione non potevamo devolvere alle regioni queste materie. L’autonomia, come ci ricorda sempre Mattarella, rafforza l’unità nazionale se attua il principio di sussidiarietà ma per attuarlo bisogna garantire a tutti gli stessi diritti da Nord a Sud. Diseguaglianze ce ne sono anche ora ma lo Stato interviene sempre con risorse per perequare. Con l’autonomia della Lega questo non avverrà più perché non c’è un centesimo per garantire la sussidiarietà. E lo hanno scritto nel testo, ‘a invarianza di spesa’, perché il ministro dell’Economia lo ha imposto visto che non ci sono risorse a disposizione. Abbiamo le aree interne e le aree di montagna che hanno più bisogno di servizi, più trasporti, una scuola a tempo pieno ovunque, c’è bisogno di riguardare i parametri della sanità, bisogna paradossalmente finanziare più sanità dove ci sono più anziani. E questo disegno di legge fa il contrario”.
“La verità è che questa riforma, cara alla Lega, è un vero e proprio scambio tra Lega e Fratelli d’Italia, in modo che i due partiti abbiano una bandiera da sventolare dinanzi al proprio elettorato, in vista dell’imminente voto alle europee. È un baratto che si vedrà in Parlamento, anche nel calendario delle attività parlamentari: quando questa riforma andrà alla Camera sarà messa su un binario di attesa. E quel binario, che sarà per qualche mese un binario morto, si riattiverà solo quando arriverà il premierato dal Senato alla Camera. Questo – conclude Boccia – sarà la prova dello scambio”.