“Bella la scelta del premio Nobel per la pace a Narges Mohammadi, bella notizia, un premio Nobel sentito da tutti nel mondo. Quel che accade in Iran ci fa male, noi siamo vicini al popolo iraniano che cerca semplicemente di vivere la propria libertà. Questo Nobel è un punto fermo per una battaglia da continuare: in Italia sui diritti non si fanno sconti e i diritti negati in Iran sono un problema per tutti nel mondo, non solo per chi subisce quei soprusi”. Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio del Pd, il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.
Domani al fianco della Cgil e l’11 novembre con il Pd, si ritroverà in piazza la larga parte di Paese che non si rassegna, dopo un anno di governo, a vivere di populismi, di populismo economico, penale, culturale. Se penso ai provvedimenti emanati in questo anno penso che il governo abbia vissuto solo di propaganda, anzichè governare. Prendiamo il Pnrr, un grande patrimonio che avevamo voluto dopo il dramma della pandemia e consolidato con la crisi energetica, un piano contestato dalla destra, allora all’opposizione, che ora carte alla mano è diventato il pilastro principale della Nadef. La prossima manovra di Bilancio reggerà solo se il Pnrr sarà attuato in tempo”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, a Radio Immagina, la web radio del Pd. “Speravamo – ha proseguito Boccia – si occupassero di salari, mutui, pensioni, sanità, invece utilizzano ogni dramma umano e ogni emergenza, penso a Cutro e a Caivano, per mostrare muscoli più o meno veri che non risolvono i problemi del Paese. Ora sono costretti a fare una manovra in deficit e se lo spread sale è colpa del governo, non c’è alcun complotto. Tutte le risorse andavano messe sulla sanità e sulla riduzione delle tasse sul lavoro, che dovrebbe essere strutturale, e invece continuano con la flat tax e con i condoni”.
Con il suo pronunciamento, il Cnel ha purtroppo dimostrato che non è autonomo, ma che è diventato una sorta di appendice del governo, Brunetta ha perso una grande occasione per rilanciare la terzietà del Cnel, organismo costituzionale. Si sono comportati come l’ufficio studi del governo ed è venuta fuori una proposta indecente e inaccettabile, rispetto alla quale non so se sono disposti a tornare indietro, ma noi certamente andremo avanti: si parte con la piazza di domani e poi l’11 novembre con la piazza del Pd”. Lo ha detto Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, a Radio Immagina, la web radio del Pd. “La politica dei redditi – prosegue Boccia – si fa alzando i salari, partendo dal salario minimo perché ci sono 4 milioni di lavoratori poveri e si fa abbassando le tasse sul lavoro. Non stanno facendo niente di tutto questo e non basta la conferma del cuneo fiscale per il 2023, perché l’inflazione sta mordendo”.

“Loro erano quelli che negli scorsi anni offendevano una delle migliori ministre dell’Interno che abbiamo avuto, Luciana Lamorgese, e io non l’ho dimenticato. E oggi che arrivano in Italia il doppio dei migranti e loro hanno smantellato il sistema dell’accoglienza, rendendo anche il Paese meno sicuro, provano a spacciare una sorta di movimentismo istituzionale come soluzione ai problemi. Ma quella dei migranti non è un’emergenza, è un fenomeno ormai radicato da 10-12 anni, l’Italia con l’Europa deve affrontare questo fenomeno da grande Paese qual è. Si deve aprire una discussione seria per capire qual è il ruolo dell’Italia nel contesto del continente africano”. Lo ha detto Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, a Radio Immagina, la web radio del Pd. “Quello che è accaduto fino a oggi – ha continuato Boccia – è stato il tentativo di scaricare su altri le responsabilità. Noi per ragioni geografiche siamo la piattaforma dell’Europa nel Mediterraneo, ma la destra va avanti con accordicchi e con la propaganda. Ma questa che non è un’emergenza ma è un fenomeno strutturale durerà per anni e c’è bisogno di politiche strutturali”.


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