«Il governo fa il gioco delle tre carte per racimolare qualche decina di milioni di euro per coprire i buchi della manovra e finanziare altri decreti. Così penalizza le famiglie e le persone con disabilità. L`esecutivo non tocchi le risorse per l`assegno unico e il ministro per la disabilità batta un colpo»: il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, ieri era in tour per la provincia di Bari (anche a Ruvo per la Festa dell`Unità con Lucia Parchitelli) e con la «Gazzetta» si è soffermato sulla prossima Finanziaria del governo Meloni, sulle comunali di Foggia e sugli scenari legati alla scelta del candidato sindaco per le comunali di Bari. Su quest`ultimo fronte, la presenza venerdì a Foggia della leader dem Elly Schlein è stata utile, secondo alcune indiscrezioni, a discutere di elezioni europee e a indicare il termine per la chiusura della discussione sul post Decaro entro la fine di dicembre. Sulla Manovra il leader dem non nasconde forte preoccupazione: «Le destre hanno ancora una volta provato ad aggirare la realtà. Sono partite malissimo approvando un Def che diceva alcune cose e noi le avevamo contestate perché sia il rapporto deficit-Pil indicato al 3,7 che la previsione del Pil non erano credibili. Dopo cinque mesi con la Nadef, il governo ha “riscritto” il quadro economico tenendo conto delle ipotesi differenti che si ritrovano anche nei documenti di Bankitalia, di Confindustria e della Commissione Ue. In più si ipotizzano entrate da privatizzazioni che non ci saranno». E c`è anche la querelle legata al Pnrr: «Ecco, 1`1,2% di crescita previsto dal governo ha ben lo 0,8% che dipende proprio dal piano che il ministro Raffaele Fitto sta smontando e ora non sa rimontare, avendo avuto come linea la propaganda populista ereditata dalla campagna elettorale di Fdi». La gestione del ministro meloniano è duramente contestata da Boccia: «Le modifiche al Pnrr? In Puglia hanno tolto un miliardo allo Stato che doveva decarbonizzare Ilva, ipotizzando di darne due e mezzo all`azienda che ha prosciugato le risorse dell`acciaieria. Hanno tolto i soldi ai Comuni per strade, asili e scuole, mentre sono l`unico livello istituzionale in anticipo nella road map di spesa», argomenta ancora Boccia. Per il capogruppo a Palazzo Madama, «le risorse in debito prese dal governo servono per mantenere la parola sul cuneo, ma a 14 milioni di lavoratori ridanno quello che avevano nel 2023, mentre l`inflazione è galoppante». E aggiunge una stroncatura: «Ecco il cuneo che hanno progettato è un “bonus annuale”. Fanno solo doping nei conti pubblici che non dà prospettive mentre non si lotta contro l`evasione né si abbassano le tasse sul lavoro». La sintesi di Boccia è questa: «Il centrodestra restringe la base imponibile e fanno un fisco à la carte, tra forfettario e deduzioni, accarezzando le istanze del mondo delle rottamazioni e punendo i lavoratori dipendenti». Oggi e domani si vota per il Comune di Foggia: «Lì abbiamo dato vita ad un laboratorio interessante. Siamo fiduciosi. Dalla Capitanata può partire una nuova stagione politica per i partiti alternativi alla destra: c`è in campo una coalizione europeista di centrosinistra, lo stesso schema che adotteremo nelle regionali in Abruzzo». L`auspicio: «Continuiamo la grande sfida di Elly Schlein: questa coalizione, modello Foggia, deve cementarsi in parlamento. E lo può fare con i temi che proporremo alla piazza della manifestazione nazionale dell`Il novembre: salario minimo, difesa della sanità pubblica e no all`autonomia di Calderoli». Ieri mattina Boccia ha concluso i lavori dell`assemblea cittadina del Pd: «La comunità dem del capoluogo regionale ha animato un dibattito di grande qualità, e ho chiesto di riportare questi contenuti nel tavolo della coalizione dove si redigerà il programma per Bari da qui al 2029». Resta la competizione per l`indicazione del candidato sindaco dei progressisti, traguardo a cui ambiscono Marco Lacarra, Paola Romano e Pietro Petruzzelli: «I tre candidati del Pd sono tutti molto autorevoli e potrebbero essercene anche altri. Lo stesso Michele Laforgia è una opzione autorevole. Ora si lavora a una condivisione sul programma, poi spetterà al Pd – chiarisce Bocciavero perno della coalizione, lo sforzo di fare una sintesi». C`è una speranza di fondo nei vertici del partito, «quella che si possa trovare una candidatura unitaria al tavolo». E le primarie? «Si faranno solo se non ci sarà sintesi e saranno utili ad allargare la coalizione ma soprattutto a unire. Non possono essere un rodeo. Il percorso per Bari si completerà entro fine anno». Boccia, che è stato anche assessore a Bari, chiude la sua riflessione con un «amarcord»: «Ricordo la città di venti anni fa con il Petruzzelli rudere, la Fibronit da bonificare, Punta Perotti… Oggi qui c`è un Sud dinamico, tra Università, Politecnico e il ravvivato legame con il mare, grazie al lavoro di Emiliano e Decaro. Ma restano sfide inedite come il problema casa, il welfare per gli anziani, l`urbanistica. Serve una sindaca o un sindaco in grado di portare Bari in questo nuovo decennio senza vivere sugli allori ma con un nuovo progetto in grado di cogliere i cambiamenti sociali».


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