”Non vogliamo vivere una giornata come quella di ieri. Perché ieri la presidenza ha utilizzato la regola del canguro rispetto agli emendamenti presentati. Legittimo. Il totale degli emendamenti cangurati è di 35. Ma lo abbiamo saputo dopo, mentre si stava votando. I gruppi invece devono sapere prima il parere della presidenza sugli emendamenti e sui gruppi di emendamenti. Aver scoperto ieri, mentre si votava, che con la BOCCIAtura di un emendamento si sarebbe cancellato il voto su gruppi di altri emendamenti ci ha lasciato perplessi. E questa decisione che non è stata condivisa con i gruppi ha creato un clima di scontro che noi non cerchiamo”. Così ad inizio seduta il presidente dei senatori del Pd Francesco BOCCIA. “Chiediamo la capogruppo per capire come si andrà avanti. Più di un terzo degli emendamenti presentati all’articolo 1 sono stati tagliati. E’ necessario a questo punto, e urgente, una riunione. Rischiamo uno scontro prima di metodo e poi verbale che non vogliamo. Se ci saranno forzature – avverte – ci riteniamo liberi di valutare cambiamenti del nostro atteggiamento in Aula. Il tema non è il canguro, che non è in discussione. Ma va chiarito il modo di utilizzo e quale è il campo di gioco”.
Premierato: Boccia (Pd), canguro senza regole, chiediamo capigruppo
“Chiediamo la convocazione di una conferenza dei capigruppo domani mattina prima dell’inizio dei lavori d’Aula. Vorremmo avere, prima dell’ingresso in Aula, chiare le regole del gioco. Abbiamo 144 emendamenti all’articolo 1. Con il meccanismo che ci è stato comunicato non prima dei pareri ma dopo i pareri, e quindi durante le votazioni, possono saltare da calcoli che stiamo facendo dai 42 ai 69 emendamenti e se così fosse, con questo meccanismo comunicato in fretta e furia tra una contesa e l’altra, è saltato un terzo del monte degli emendamenti all’articolo 1. Se queste sono le regole del gioco chiediamo chiarezza perché pretendiamo di conoscere le regole del gioco prima di entrare in Aula. Se non fosse così sarebbe un ‘liberi tutti’ che non farebbe bene a nessuno”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.