‘Tajani il 28/5 in aula su Gaza è presa in giro Parlamento’
“La riforma costituzionale per la Giustizia arriverà in aula l’11 giugno senza che si sia concluso l’esame in Commissione. È la prima volta che una riforma costituzionale governativa non viene modificata nei due rami del Parlamento per i diktat di un Ministro, in questo caso Nordio, e va in aula senza mandato al relatore. È la prima volta nella storia della Repubblica e dà il senso dell’arroganza, della prevaricazione e della considerazione che questo governo ha del Parlamento. La maggioranza è totalmente supina alle esigenze del governo. Ed è molto grave che il presidente Gasparri abbia utilizzato un tema così delicato come il fine vita, che tocca la sensibilità del paese, come una merce di scambio parlamentare. Da un anno stiamo chiedendo che si affronti in aula la discussione, sollecitata anche dalla Consulta, che porti all’approvazione di un testo di legge sul fine vita. Ed è vergognoso che oggi la maggioranza imponga che la riforma costituzionale della giustizia arrivi in aula senza relatore ma imponga un ulteriore slittamento della discussione sul fine vita. Il ministro Tajani, poi, continua ad essere reticente su Gaza e a non informare il Parlamento. Verrà al Senato il 28 maggio, tra due settimane. Di fronte a quanto sta avvenendo in quei territori, dopo le parole di Netanyahu, questa decisione ci sembra una presa in giro del Parlamento e una offesa ai diritti delle opposizioni. La verità è che questo governo non sta affrontando nessuna delle emergenze sociali ed economiche del Paese e cerca di coprire con l’annuncio, l’ennesimo, di una riforma, questa volta della giustizia, la propria incapacità. Un governo che cerca lo scontro, mentre le liste d’attesa nella sanità aumentano, mentre i ministri economici litigano sul Pnrr, mentre l’Italia è ai margini nello scenario internazionale. Oggi il governo, con la complicità di una maggioranza obbediente, ha scelto la strada dello scontro. Ma si tratta di un evidente segno di debolezza da parte di una destra che non sa guidare il Paese”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, conversando con i giornalisti a Palazzo Madama dopo il voto sul calendario d’aula.