“Simbolicamente non parteciperemo all’ultimo voto in quest’Aula perché tante forzature, come la tagliola scattata anche prima del tempo, si potevano evitare. Noi abbiamo denunciato uno scambio politico inaccettabile e ieri alla Camera abbiamo assistito, oltre a un’aggressione indegna ai danni dei deputati dell’opposizione, alla discussione interna molto evidente di una forza politica della maggioranza, Forza Italia, alla prese con la richiesta del presidente Occhiuto di voto contrario sull’Autonomia differenziata, che spaccherà il Paese. Noi ci auguriamo che quella discussione interna alla maggioranza possa riprendere. Di una cosa siamo certi: sul premierato avremo a disposizione gli strumenti che i padri costituenti ci han dato a partire dal referendum, sull’autonomia faremo di tutto per fermare questa destra a Montecitorio, e martedì saremo in piazza per tutto questo, e se non si fermeranno raccoglieremo le firme perché a decidere sia il popolo italiano”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, prendendo la parola nell’Aula del Senato.
“Siamo arrivati con grande difficoltà fin qui – ha detto ancora Boccia – e voglio mettere agli atti di fronte ai colleghi ciò che la maggioranza minimizza, non capendo e non dando il giusto valore e la giusta importanza a ciò che stiamo deliberando. La maggioranza sta andando dritta a testa bassa per cambiare la Costituzione e noi crediamo che un giorno non vicinissimo si pentirà. Dovremmo ricordare che alla fine dei lavori della Costituente, quattro esponenti che in quel momento ricoprivano ruoli istituzionali, e cioè De Nicola, De Gasperi, Terracini e Grassi, molto diversi tra loro, misero le loro firme sotto la Carta costituzionale e lo fecero a nome di tutti, rappresentando con senso di responsabilità la nostra storia che ora la destra vuole stravolgere”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia motivando in aula a Palazzo Madama la decisione di non partecipare agli ultimi voti sul ‘premierato’.