“Sulla nostra economia il governo Meloni purtroppo pecca di ottimismo a prescindere: hanno approvato una manovra prevedendo l’1,2% di crescita per il 2024 che nessuno conferma. l’ISTAT parla dello 0,7%, la Confindustria dello 0,5%, Bankitalia dello 0,8%. Sono molto preoccupato, perché abbiamo 383 miliardi di titoli di Stato in scadenza e c’è una frenata all’orizzonte di parte dell’Europa, Germania compresa. Di fronte a questo il governo ha scelto di non scegliere: hanno bocciato la proposta delle opposizioni sul salario minimo, non mettono in campo politiche industriali degne di questo nome. La crisi dell’ex ILVA è il simbolo di quest’assenza. Noi ci auguriamo che il governo batta un colpo sull’ex Ilva, come sule altre crisi industriali”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato, ai microfoni di ‘Pomeriggio di Radio 1”.
“La cosa che più preoccupa il Pd – ha proseguito Boccia – é l’isolamento dell’Italia in Europa. La scelta del governo italiano di fine anno di subire una riforma del Patto di stabilità peggiorativa, che vedrà il ritorno di vincoli di bilancio più pesanti di quelli proposti in origine dalla Commissione, dimostra che il governo non ha messo né cuore né cervello su queste decisioni. Meloni ha deciso di non ratificare il Mes, cioè un ombrello attivabile a richiesta e l’Italia è stato l’unico paese tra 20 a non farlo. Questo ha comportato l’accettazione di una riforma del patto di stabilità peggiorativa. Non lo dico io ma Giorgetti: nel bilancio dello Stato passiamo da 82 mld di interessi sul debito nel 2023 a 84 miliardi nel 2024 a 94 miliardi nel 2025. Se aumenta il debito e l’Italia non cresce aumentano anche gli interessi”.


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