“Rispondendo all’interpellanza presentata a tutte le opposizioni unite, il ministro Giorgetti ci ha detto una verità e una bugia. La verità è che non ci sono risorse ed è sotto gli occhi di tutti che il ddl Spacca Italia di Calderoli rischia, se dovesse andare avanti, di spaccare l’Italia in 20 piccoli staterelli. La bugia è che non incide sui conti dello Stato. Noi siamo già in procedura di infrazione a Bruxelles e il piano settennale che il governo ha concordato in Ue non prevede e non prevederà l’Autonomia differenziata. Ma Giorgetti ha detto una bugia anche a Luca Zaia sulle materie non Lep, perché Giorgetti immagina che si possa andare avanti e aspettare le risposte dei singoli ministri coinvolti, o dei giudici di pace, o del credito agrario, o delle casse di risparmio. Ma noi siamo convinti che quelle risposte non arriveranno mai. Perché è evidente che senza risorse anche le materie non Lep non possono essere devolute”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, commentando la risposta di Giorgetti in Aula all’interpellanza delle opposizioni sull’impatto dell’Autonomia differenziata sui conti pubblici.
“Dopo le parole di Giorgetti in Aula – continua Boccia – per noi è evidente che il ddl Calderoli ‘spacca Italia’ è incompatibile con il Bilancio della Repubblica, con il Piano strutturale di bilancio e con la legge di bilancio 2025. Il ddl Calderoli non attua tutto il titolo V, ma un solo comma dell’articolo 116 e non rispetta l’idea di fondo dell’articolo 119 della Costituzione sulla finanza pubblica. Il ddl Calderoli è a invarianza di spesa, non c’è un euro in più. Non c’entra nulla con gli accordi unitari del 2020, raggiunti in Conferenza Stato-regioni e in Conferenza unificata durante il Conte II, con regioni ed enti locali di qualsiasi colore politico enti locali, che prevedevano un impianto di perequazione che metteva sul piatto 4,6 miliardi con la prospettiva di diventare 50 miliardi solo per la parte della perequazione infrastrutturale”. “Sconcerta che ieri il governo abbia deciso i ricorsi mirati contro Puglia, Campania Sardegna, Toscana, andando avanti a testa bassa solo per rispettare lo scambio politico fatto in maggioranza, e acuendo uno scontro istituzionale di cui non si sente il bisogno. Bankitalia stessa – conclude Boccia – ci dice che senza un fondo di perequazione la devoluzione non può vedere la luce”.