“Questa due giorni ha un valore
simbolico, perché il no allo Spacca Italia di Calderoli è un no
secco, duro, non faremo sconti. Io penso che il ministro
Calderoli se ne sia reso conto, perché il lavoro che i nostri
senatori hanno fatto in questi mesi è stato molto importante”.
Così il capogruppo al Senato Francreco Boccia al suo arrivo alla
Fondazione Foqus ai Quartieri Spagnoli di Napoli dove il Pd ha
promosso una due giorni sulla riforma Calderoli.
“La rotta – ha sottolineato Boccia – l’ha tracciata anni fa
Mattarella e oltre un secolo fa don Sturzo. L’Italia è un Paese
autonomista se attuiamo il principio di sussidiarietà, e non se
ognuno prende i soldi come meglio crede e regionalizza tutto.
Calderoli ha in testa la regionalizzazione della scuola e
naturalmente deve passare sul nostro corpo”.
“Siamo a Napoli perché questa è la Capitale del Mezzogiorno –
ha proseguito il senatore del Pd spiegando la scelta del
capoluogo campano – ma noi pensiamo che l’autonomia faccia molto
male anche al Nord, alle aree di montagna, tutti quei posti dove
ci vogliono più sanità, scuola e trasporti pubblici. Siccome è
il simbolo dell’Italia divisa in due, Napoli – ha chiosato
Boccia – era correttamente la prima tappa”.
“L’autonomia di Calderoli poi – ha chiosato Boccia – è un
tradimento doppio. Le dimissioni di personalità come Giuliano
Amato, Franco Gallo, Franco Bassanini e della stessa
Finocchiaro, danno il senso. Noi quando abbiamo fatto le
mediazioni nel 2020 avevamo tutte le Regioni sedute al tavolo
non perché fossimo più simpatici di Calderoli, ma perché avevamo
obbligato il sistema a partire dal fondo di perequazione.
Avevamo detto che costa dagli 80 ai 100 miliardi dare le risorse
a Sud, aree interne e aree di montagna. Senza soldi le risorse
non si fanno. Quella di Calderoli ha l’aggravante che torna sui
residui fiscali”.