“A una settimana dalla richiesta alla presidente Meloni e al ministro Tajani di riferire sulla tragedia di Gaza, ci ritroviamo a rinnovare la nostra richiesta. I presidenti dei gruppi di maggioranza senatori Malan, Romeo e Gasparri ben sanno come nell’ultima conferenza dei capigruppo come opposizioni abbiamo chiesto con insistenza al ministro Ciriani di garantire la presenza del ministro Tajani nell’Aula del Senato, come le opposizioni hanno fatto anche a Montecitorio. Noi siamo qui a chiedere nuovamente un’informativa adeguata, dal momento che alle 14.30 di oggi il primo ministro israeliano, che evidentemente teme annunci sgraditi in seguito alla visita del presidente Trump in Medioriente, ha affermato che l’esercito israeliano entrerà a Gaza con tutta la sua forza, e si è dichiarato in cerca di un paese disposto ad accogliere la stremata popolazione palestinese. Penso che non troverà un solo paese disposto ad essere complice di una vera e propria deportazione. Il ministro Tajani ha lamentato di non essere stato chiamato, io chiedo ai presidenti dei gruppi di maggioranza di essere testimoni della richiesta insistente di tutti i gruppi di opposizione. Probabilmente il governo si è occupato d’altro e non ha seguito i lavori parlamentari, non sarebbe la prima volta. Chiediamo con urgenza in questi giorni, in questa settimana, un’informativa completa”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato, che ha aggiunto: “non è possibile, e anche la maggioranza dovrebbe sentire la nostra stessa necessità, che veniamo informati solo dai media. Si tratta di una tragedia che riguarda oltre 2 milioni di sfollati, 470 mila persone in imminente pericolo di morte per fame di cui 71 mila bambini e 17 mila madri. Non è accettabile, siamo il Parlamento della Repubblica. Preghiamo quindi la presidenza del Senato di garantire un’informativa urgente in aula questa settimana, domani o giovedì, e quando il ministro Tajani verrà sarà comunque troppo tardi, visto che sono settimane che chiediamo l’informativa e da mesi chiediamo che le nostre mozioni diventino oggetto di dibattito parlamentare”.
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