“Il salario minimo è una battaglia di civiltà, il nostro ddl stabilisce un principio fondamentale e cioè che non si può guadagnare per un’ora lavorata meno di 9 euro, perché al di sotto di questa soglia siamo di fronte allo sfruttamento. E’ per questo che secondo il sondaggio gli italiani sono favorevoli. Ma la destra al governo non vuole il salario minimo. Dice di preferire il taglio del cuneo fiscale? La riduzione del cuneo fiscale è una battaglia storica del Pd, quando arriverà la sosterremo ma la verità è che per il momento l’Esecutivo ha messo in campo solo un bonus di 6 mesi. Noi avevamo proposto che diventasse triennale, ma i nostri emendamenti sono state respinti. Nel Def non c’è traccia del taglio del cuneo fiscale nel quadro degli interventi pluriennali”.
“Negli ultimi governi il Pd quando è stato al governo è stato in governi con maggioranze composite, come nell’ultimo governo Draghi, quando si tentò una riforma fiscale ma non si riuscì per la contrapposizione destra-sinistra. Perché per noi la progressività delle imposte è fondamentale, per loro no. Sulla flat tax, ad esempio, non ci siamo. Quello che loro chiamano ‘concordato preventivo biennale’ è in realtà un condono. Su deduzioni e detrazioni vedremo cosa indicano”. Lo ha detto il capogruppo del Pd in Senato, Francesco Boccia, a SkyTg24 Economia.