“Ci auguriamo, come gruppo del Pd, che il presidente della Commissione Bilancio possa finalmente informare il Parlamento su quella che noi riteniamo essere, se dovesse passare questo Documento di finanza pubblica, che per la legge di contabilità vigente dovrebbe essere un Def, una vera e propria ferita inferta alla dignità del Parlamento e quindi anche a quella della maggioranza. Le opposizioni unite hanno ripetutamente chiesto alla maggioranza di farsi carico di presentare un disegno di legge di modifica del nostro sistema contabile, che un anno fa doveva essere conseguente alla modifica del ciclo di bilancio avvenuta con regolamento europeo, ma non esiste che una risoluzione votata a maggioranza nelle commissioni bilancio superi una legge ordinaria tutt’ora vigente. Non è possibile, la maggioranza sta compiendo un misfatto. Il Documento di finanza pubblica non esiste nella normativa contabile vigente, lo stanno approvando perché lo ha chiesto il governo e la maggioranza in Parlamento ha obbedito. Questo Dfp è illegittimo e chi lo approva se ne assumerà completamente la responsabilità”. Lo ha detto il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, prendendo la parola sull’ordine dei lavori nell’Aula del Senato.
“Il Presidente della Commissione Bilancio – ha proseguito Boccia – si è impegnato e anche adesso ripete che si farà una nuova legge di contabilità, ma dovrebbe tutelare tutti noi, dovrebbe tutelare il Parlamento. Lo dico perché nel provvedimento non c’è più il triennio ed è da 40 anni che la legge di contabilità pubblica prevede la programmazione triennale. Improvvisamente si parla invece del triennio 2025-2026-2027, ma invece il triennio di programmazione sarebbe dal 2026 al 2028. Capirei poi se il ministro Giorgetti ci avesse messo la faccia, ma non è qui oggi. Abbiamo depositato una mozione unitaria delle opposizioni che chiede urgentemente a Giorgetti di riferire al parlamento e invece il ministro sfugge. Non c’è programmazione, non ci sono dati programmatici, non sappiamo dove tagliano e come tagliano e dove taglieranno. Le politiche invariate, che non sappiamo quali siano, vengono stabilizzate: questo il quadro generale. Vogliono un Parlamento che non discute, non conosce, non decide e subisce? Questo è il Parlamento che piace alla destra, in vista del Premierato che verrà? Noi siamo contrari e ci batteremo ogni giorno per il resto della legislatura contro questo scempio”.