“Il tema del Fine Vita non riguarda la vita dei partiti ma la vita degli italiani e la dignità della politica. Una Legge chiara come chiede da tempo anche la Corte Costituzionale fa la differenza tra un paese avanzato e un paese arretrato. La settimana prossima dovrebbe arrivare in aula il ddl sul fine vita a prima firma Bazoli. Ma la maggioranza fa ostruzionismo. E’ la cifra di questa destra. Avevamo chiesto, e continuiamo a chiederlo, che Giorgetti venga in aula sui conti e sulla manovra: l’unica cosa ottenuta per ora è che il 18 venga a rispondere ad una nostra interpellanza sulla definizione dei Lep. Non arretreremo un metro nel chiedere chiarezza sui conti sempre meno trasparenti. Sul fine vita i presidenti delle commissioni interessate, Giustizia e Affari sociali, hanno predisposto un calendario di 90 audizioni. Un numero abnorme. E’ evidente che la maggioranza vuole allungare i tempi: anche su questo tema è divisa, e non sa come affrontare una questione che chiede al Parlamento una risposta sollecitata dalla Corte Costituzionale e attesa da molte famiglie e associazioni. Temiamo che il 17 settembre il ddl sul fine vita non comincerà il suo iter in aula. Ma noi non molleremo e continueremo a insistere per ridurre il numero delle audizioni in commissione e lavoreremo perché la questione del fine vita resti centrale nel calendario del Senato. Faremo di tutto per smontare l’ostruzionismo della maggioranza. Il ddl Bazoli era stato già approvato alla Camera dopo una lunga discussione. Noi vogliamo che venga approvato anche al Senato. Lo dobbiamo al Paese”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, durante la prima assemblea del gruppo del Pd dopo la ripresa dei lavori parlamentari.
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