“Nelle politiche dell’attuale governo manca una vera tensione ideale verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Poi possiamo anche dividerci sulle ricette per attuarle ma quella tensione ideale dovrebbe essere comune e oggi non c’è. Visti i tagli, o come preferiscono chiamarle, le rimodulazioni effettuate sul PNRR soprattutto su ferrovie, porti e transizione ecologica, è evidente che non considerano prioritari gli investimenti sulle reti ferroviarie, soprattutto del mezzogiorno, ma preferiscono concentrarsi su un inutile e dispendioso Ponte sullo stretto. Se l’intermodalità è un valore e per noi lo è, come emerge dal dibattito profondo e competente in Alis, servirebbe affrontare il tema misurando quante merci su mezzi di trasporto inquinanti togli dalle strade per portarli su rotaie, visto che nel 2023, come appare dal rapporto annuale, 143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate dalle autostrade verso l’Intermodalità, abbattendo 5,4 milioni di emissioni di CO2. Ma se poi togli dal PNRR proprio quegli investimenti che favoriscono il passaggio immediato, dicendo lo faremo con il Fondo di sviluppo e di coesione forse 5 o 6 anni dopo, allora quella tensione ideale viene meno.”
“Prima smontano il Paese, anche sul piano fiscale, imponendo un’idea dell’autonomia che anziché rafforzare l’unità nazionale spacca l’Italia, aumentando le diseguaglianze non solo tra nord e sud ma tra aree interne e con maggiori disagi e le aree più sviluppate del Paese; e vale anche qui in Veneto, come ho detto spesso, pensando ad aree come il bellunese e non solo. Ma, nel caso della riforma fiscale, il Governo, anche con le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Meloni, mina la sostenibilità sociale. Le risorse servono a tutti i governi ed è indubbio; alla fine il Governo Meloni sul fisco fa solo propaganda ma poi tornano con le ricette solite della destra. Aboliscono a parole tutto per non abolire nulla, ma sullo sfondo aumenta la sfiducia verso l’amministrazione dello Stato. Strizzano solo l’occhio a elusori ed evasori. Ma un accordo serio che permetta una pianificazione fiscale alle imprese, imprenditori e professionisti, lo avremmo discusso e sostenuto noi per primi. Ma non c’è mai stato. Questa è solo un’inutile scorciatoia. Oggi esaltano la fatturazione elettronica, dimenticando che è stata introdotta dal centrosinistra e dal Pd, mentre Meloni e Salvini facevano i comizi contro. Abbiamo bisogno di allargare la base imponibile per abbassare la pressione fiscale. La destra fa esattamente il contrario. Restringe la base imponibile e offre a ogni categoria una ricetta à la carte, aprendo trattative con ogni gruppo sociale. Ma così non si costruisce coesione ma solo sfiducia collettiva. Nessuno pensa che le tasse siano belle ma difenderò sempre l’onorabilità di un gigante come Padoa Schioppa che diceva altro e dava l’esempio. Fu un grande Ministro dell’economia che diede un grande contributo al Paese. Certamente i tagli alle pensioni fatti dal Governo Meloni, così come quelli alla sanità, sono ancora più orrendi e agli italiani che, onestamente, pagano le tasse lo Stato deve garantire servizi pubblici adeguati”. Così Francesco BOCCIA, presidente dei Senatori del Partito democratico, conversando con i giornalisti al termine del dibattito a LetExpo organizzato a Verona da Alis.


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