“Il cambio di scenario e le recenti dichiarazioni e azioni dell’amministrazione Trump non solo mettono in discussione il sostegno all’Ucraina ma rivelano anche una preoccupante tendenza a marginalizzare sia Kiev che l’Unione Europea nei processi decisionali critici.
Alla luce delle provocazioni sempre più aggressive degli Stati Uniti, l’ambiguità del governo Meloni rispetto all’amministrazione Trump non è più percorribile. L’Italia è un membro fondatore dell’Unione Europea, non può permettersi di navigare in acque incerte”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia intervenendo a ‘Eastern Europe 2025, Protecting the region from blended threats’, conferenza organizzata dalla NATO Defense College Foundation, in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo,
l’MBDA, l’International Council on Environmental Economics and Development (ICEED) e il NATO Defense College, in corso di svolgimento a Roma.
“La prima priorità, dunque – ha proseguito Boccia – deve essere garantire che si possa giungere a una pace su basi durature. E per questo è fondamentale che l’Europa assuma una posizione chiara e decisa, riaffermando il proprio impegno verso la pace, il multilateralismo ed il rispetto del diritto internazionale. L’amministrazione Trump, nelle sue posizioni più recenti, ha lasciato intendere una visione della ricostruzione basata su un massiccio sfruttamento delle risorse strategiche ucraine, riducendo il Paese a un mero fornitore di materie prime. Ma noi non possiamo permettere che il futuro di un Paese europeo venga deciso solo in base a logiche di sfruttamento economico o geopolitico. Il futuro dell’Ucraina non può essere quello di una periferia instabile, ma di un Paese pienamente integrato nel sistema europeo, in grado di autodeterminarsi e di prosperare grazie a investimenti sostenibili, innovazione e sviluppo sociale. Parliamo di ricostruzione. Non una questione di cemento, ferrovie, di centrali elettriche. È molto, molto di più: è una questione di pace. Di visione, di responsabilità politica”.
“L’Italia insieme all’Europa – ha insistito il capogruppo dem a Palazzo Madama – sarà molto probabilmente tra i principali finanziatori della ricostruzione dell’Ucraina. Ma se ci limitiamo a pagare i conti di questo disastro senza partecipare al disegno del futuro, avremo perso tutti unastraordinaria occasione. E ci troveremo domani a finanziare un’altra emergenza, un altro conflitto, un’altra distruzione. Come sta accadendo, tragicamente, a Gaza, dove si ricostruisce per la quarta volta! Noi dobbiamo spezzare questo ciclo”.
“La ricostruzione dell’Ucraina deve diventare l’occasione per ridefinire una nuova architettura di pace e sicurezza in Europa orientale. Un’occasione che non possiamo né delegare né sprecare. Per questo, l’Italia deve farsi promotrice, insieme ad altri partner europei, di una Conferenza internazionale per la Ricostruzione e la Riconciliazione. Un grande piano multilaterale, con al centro non solo le infrastrutture, ma le istituzioni, la giustizia, lo Stato di diritto, la convivenza civile. Ma non basta. La guerra in Ucraina ha dimostrato anche che l’attuale sistema di sicurezza europeo è fragile. Diviso. Non inclusivo. Dobbiamo proporre un nuovo modello, non più fondato solo sulla deterrenza militare, ma sulla cooperazione, la prevenzione e il dialogo multilaterale”.
“È necessario – ha concluso Boccia – rivendicare un punto politico fondamentale: l’Italia e l’Europa devono essere al tavolo dei negoziati di pace. Non possiamo essere presenti solo quando si tratta di finanziare. Dobbiamo essere presenti anche quando si decide. Il nostro peso economico deve tradursi in voce politica e responsabilità diplomatica. La pace si ottiene anche con la capacità di progettare un futuro diverso. L’Italia ha la storia, la cultura e la credibilità per contribuire a costruirlo”.


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