“E’ noto a tutti i parlamentari che questo ddl non è passato, prima di approdare in Cdm, all’attenzione delle Regioni e degli enti locali, c’è passato dopo con un’operazione spericolata dal punto di vista del rispetto istituzionale e 4 regioni non hanno dato il loro via libera. Vorrei capire se le condizioni che hanno posto queste 4 regioni sono state esaudite e quali siano state le valutazioni fatte dalle altre regioni del Mezzogiorno e dalle principiali città, atteso che invece nel 2020 avevano dato un via libera indiretto al testo dell’autonomia differenziata del governo Conte 2 che poi non approdò in Consiglio dei ministri. Chiarisco subito la differenza, lampante ai nostri occhi. In quel caso, infatti, la garanzia per le regioni era il fondo di perequazione. Le riforme senza soldi non si fanno. Vorremmo capire come viene vissuto dalla regioni il passaggio dai Livelli Essenziali di Assistenza ai Livelli Essenziali di Prestazione, che a nostro avviso dovranno essere votati dal Parlamento e non definiti da un gruppo di tecnici. Vorremmo inoltre capire a quanto ammonterebbe il costo di questo passaggio dallo stato ideale a quello attuale nella Regione Puglia”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia intervenuto in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.


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