“E’ evidente che la praticabilità del
confronto democratico è sempre più limitata, mi pare di capire che la
maggioranza sta obbedendo al governo ancora una volta supina e si va
verso un’umiliazione ulteriore del Parlamento e delle prerogative
soprattutto delle opposizioni”. Lo dice il capogruppo del Pd,
Francesco BOCCIA, al termine della capigruppo che ha stabilito uno
slittamento di una settimana dell’arrivo in Aula della separazione
delle carriere. Un rinvio che non soddisfa le opposizioni che
chiedevano di slittare a dopo l’intervallo estivo: “Chiedevamo
-spiega- di completare il percorso in commissione entro la pausa
estiva e poi di andare in Aula a settembre come era giusto che fosse,
perché questo avrebbe consentito alle opposizioni di confrontarsi nel
merito di una riforma che è epocale, che smonta la Costituzione e la
rimonta male soprattutto”.
“Poi non abbiamo accettato il diktat del ministro Nordio che si è
presentato qui in Parlamento, dicendo ‘questa è e non si tocca’,
questa è una Repubblica parlamentare non c’è il premierato per fortuna
e soprattutto non decidono i ministri cosa deve fare il Parlamento,
quindi segnaliamo che si va verso un percorso che non promette nulla
di buono e aumenterà purtroppo le contrapposizioni e le tensioni che
noi manterremo sempre nel rispetto del perimetro della democrazia”,
conclude Boccia.
Boccia (Pd): rispettare prerogative opposizioni
“Praticabilità del campo nel confronto democratico è sempre più limitata”
Roma, 5 giu. (askanews) – “È evidente che la praticabilità del campo nel
confronto democratico è sempre più limitata: non abbiamo approvato,
nonostante gli sforzi del presidente del Senato di unire la conferenza
capigruppo, le proposte che ci sono state fatte; intanto perché la riforma
costituzionale sulla giustizia ha ritmi che non c’entrano nulla con le
condizioni generali e il confronto che è avvenuto in prima commissione”.
Lo ha detto il presidente dei senatori del Partito democratico, Francesco Boccia,
parlando con i cronisti al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo
Madama. “Chiediamo – ha spiegato – che ci sia il rispetto delle prerogative
delle opposizioni e mi pare di capire da questo punto di vista che la maggioranza
sta obbedendo al Governo ancora una volta: è supina, si va verso l’umiliazione
ulteriore del Parlamento, delle prerogative soprattutto delle opposizioni”.
Sul ddl costituzionale di riforma della giustizia “chiedevamo di completare il
confronto in commissione prima della pausa estiva e poi andare in Aula a settembre,
come era giusto che fosse. Questo avrebbe consentito alle opposizioni di
confrontarsi nel merito di una riforma che è epocale, che smonta la Costituzione
e la rimonta male. Soprattutto poi non abbiamo accettato il diktat del ministro
Nordio che si è presentato qui in Parlamento, dicendo: ‘questa è e non si tocca’.
Questa è una Repubblica parlamentare, non c’è il premierato, per fortuna e soprattutto
non decidono i ministri – ha detto ancora Boccia – cosa deve fare il Parlamento”.
A giudizio dell’esponente democratico “si va verso un percorso che non promette
nulla di buono, aumenterà purtroppo le contrapposizioni e tensioni,
che noi manterremo sempre nel rispetto della perimetro della democrazia”
DL SICUREZZA: BOCCIA, ‘BALBONI NON TERZO, TEMA POSTO PER RINNOVO COMMISSIONI’* =
Roma, 5 giu. (Adnkronos) – “Noi pensiamo che quelle del presidente
Balboni siano dichiarazioni molto gravi, lui ha accostato le
opposizioni a chi fiancheggia mafiosi o terroristi” parole che “non
fanno del Presidente Balboni, un presidente terzo, quindi è evidente
che nei rinnovi delle Commissioni abbiamo posto un tema serio, con la
necessità di individuare personalità che rendono le commissioni luoghi
vivibili e invece le commissioni stanno diventando luoghi, in alcuni
casi, invivibili nelle quali la prevaricazione vince rispetto al
regolamento ed è un clima generale”. Lo dice il capogruppo del Pd,
Francesco BOCCIA, al termine della capigruppo dove si è discussa la
richiesta delle opposizioni di sanzioni nei confronti del senatore di
Fdi, Alberto Balboni.
“Le cose dette da Balboni -sottolinea- sono cose che sono agli atti
del Parlamento, ci sono due censure da parte della presidenza di turno
che sono lì, non sono state tolte, quindi è evidente che le due cose
non sono paragonabili, in ogni caso noi saremo tutti e tutte a
disposizione per qualsiasi sanzione”, dice con riferimento a quanto
sostenuto da La Russa che ha stigmatizzato anche il sit-in delle
opposizioni, che ieri hanno occupato il centro dell’emiciclo.
“La nostra dimostrazione pacifica di ieri -assicura- era per
dimostrare fuori che, purtroppo, d’ora in poi quel tipo di resistenza
passiva o dimostrazione pacifica di dissenso in alcuni casi può
portare bene che va dai due anni di carcere nel caso in cui si faccia
per strada, fino addirittura a otto anni nei Cpr o nelle case
circondariali”.