“Spiace far notare all’Aula che il confronto comune su temi tutti rilevanti si stia trasformando in un’altra occasione perduta. In quella conferenza abbiamo deciso di non seguire il regolamento per consentire a questa giornata di essere caratterizzata dal confronto sulle 9 mozioni e per questa ragione non c’è stata discussione generale, tutti noi rappresentanti dei gruppi delle opposizioni ci eravamo rigorosamente impegnati a non presentare ordini del giorno in una sorta di gentlemen agreement, perché volevamo discutere sul merito delle questioni. A Calderoli dico che non è un caso se 6 mozioni su 9 potrebbero uscire da quest’aula a larga maggioranza, perché si tratta di temi condivisi che interessano gli italiani. Che un ministro smonti una sola mozione pezzo per pezzo provando a rifare quello che aveva già fatto in Commissione Affari costituzionali e che in sostanza significa ‘alla fine decido io, perché questo è il programma di governo’ rischia far saltare i nostri accordi e anche i rapporti tra maggioranza e opposizioni. Chiedo la sospensione dei lavori e di ritirare l’ordine del giorno. L’Aula si esprimerà democraticamente sulla mozione De Cristoforo, ma quello che non possiamo consentire è che le intese della conferenza dei capigruppo vengano calpestate perché un esponente del governo ha deciso che quel clima e quel metodo di confronto non sono i suoi”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd


Ne Parlano