“Come è emerso anche dal dibattito sulle pregiudiziali sul decreto casa, la maggioranza va avanti a testa bassa. Il Pd e gli altri gruppi di opposizione avevano chiesto, nel corso della capigruppo, il confronto in quest’aula con il vicepresidente e ministro Salvini, ma non avverrà nemmeno oggi perché il governo ha scelto di porre la questione di fiducia sulla maggioranza stessa. Nel frattempo ieri sera in Commissione giustizia è accaduto quello che avevamo denunciato in capigruppo e che temevamo potesse accadere: la maggioranza, non ascoltando le opposizioni, non ha accolto alcun emendamento e non ha consentito che avvenisse il confronto necessario su un tema come il sovraffollamento delle carceri che misura il grado di civiltà di un paese, e il nostro è molto basso. Come opposizioni ci siamo visti costretti ad abbandonare la Commissione, prendendo atto che non c’è alcuna volontà di discussione da parte della maggioranza su un provvedimento sbagliato. Siamo di fronte a un decreto partito da 15 articoli, che ora si ritrova con ben 14 modifiche, praticamente un testo riscritto. Rimanere in commissione avrebbe significato avallare il comportamento di una maggioranza che in questo caso ha dimostrato, in modo ancora più grave del solito, di non tenere in minima considerazione il ruolo delle opposizioni. La maggioranza si sta preoccupando soltanto di tentare di costruire un accordo interno sugli emendamenti di Forza Italia. Come al solito la questione vera è che la maggioranza è spaccata. Noi chiediamo a questo punto di anticipare il dibattito in Aula, alla presenza del ministro Nordio, oppure di ritirare il decreto. Abbiano il coraggio di confrontarsi e di non scappare”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.
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