“Sulla vicenda ucraina il silenzio della Premier Meloni si è trasformato in una ritirata. Non una parola sull’umiliazione in mondovisione che Trump ha inferto a Zelensky, unica leader insieme all’amico Orbàn a non esprimere la dovuta solidarietà al leader ucraino. Ora Trump sta platealmente escludendo l’Europa dagli accordi di pace per l’Ucraina che nella mente del presidente dovrebbero trasformarsi in una resa incondizionata. Di fronte a questo scenario il governo italiano, nonostante l’ambizione della premier di fare da ponte tra USA e UE, non svolge alcun ruolo”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd, in dichiarazione di voto sulle comunicazioni della Presidente del Consiglio.
“Per l’esecutivo – ha proseguito Boccia – possono esservi negoziati che interessano la sicurezza europea senza il coinvolgimento delle istituzioni comunitarie? Per il governo Meloni la necessità della pace deve ancora rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina oppure da oggi si può agire in linea con quanto votato dagli USA insieme alla Russia all’ONU, negando la verità storica della Russia come paese aggressore e disconoscendo il principio dell’integrità territoriale, in questo caso, dell’Ucraina? Con la risoluzione votata dal parlamento UE a sostegno di Kiev, il 12 marzo abbiamo avuto una risposta chiara a queste domande. Il governo dopo essersi spaccato in tre posizioni diverse, ha mostrato la sua nuova postura nei confronti della guerra di aggressione russa all’Ucraina che sconfessa la posizione tenuta dall’Europa dall’inizio del conflitto e che si è sempre basata sui suoi valori fondativi”.