Dazi: Boccia “Missione americana Meloni poco chiara”
“Non abbiamo ancora capito se Giorgia Meloni parlerà con Trump dei dossier italiani aperti con Washington o se parlerà anche a nome dell’Europa. La presidente del Consiglio prima ha minimizzato la questione dazi, che Salvini ha negato essere un problema. Ora va a trattare. Trump sta tentando una prova di forza che fallirà. L’Europa reagirà come annunciato dalla presidente della Commissione europea. La cosa che ci preoccupa è che il nostro governo fa finta di non vedere che la prova di forza avviene in un mondo interconnesso. Noi reagiamo come paese o come paese leader dell’Unione europea? Giorgia Meloni va a trattare qualche concessione o va a battere i pugni a nome dell’Europa? Io penso che la strategia di Trump sia sgangherata. Non è questione di Cina o non Cina, i prodotti cinesi sono in tutto il mondo. Dire no alla Cina in maniera astratta non ha senso. I sistemi produttivi sono interconnessi e i mercati sono legati. In un mondo aperto che va certo regolato non ha senso che ci sia chi mette i dazi e poi paesi che si mettono in fila per fare trattative singole”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia questa mattina a Sky Start.

Difesa: Boccia (Pd), “Spesa al 2%? Il tema è la difesa comune, di questo dobbiamo discutere”

“Il quadro è complesso. La partecipazione alla NATO è messa oggi in discussione da Trump, non dall’Europa. Noi siamo convinti della necessità di una difesa comune europea. Ma nel nostro paese si discute di portare al 2% la spesa per la difesa, poi del piano di riarmo dei paesi europei su cui la maggioranza, nel voto europeo, si è divisa. Noi vogliamo capire dove stiamo andando. Noi critichiamo il piano di riarmo proposto dalla Von der Leyen e anche discutere del 2% di spesa per la difesa non ha senso se non si capisce dove si vuole arrivare. L’obiettivo deve essere quello della difesa comune. Nel frattempo a Gaza e e Sumy si bombarda ancora. Trump doveva fare il paciere ma le guerre ci sono ancora. Facciamo una discussione seria su tutto questo. Non serve discutere della questione 2% per la difesa se non si ragiona di tutto quanto”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia questa mattina a Sky Start.

Referendum: Boccia, “Da Pd massimo impegno, può essere primo avviso di sfratto a governo”

“La battaglia sul salario minimo ci ha fatto capire che la battaglia sui referendum sarà importante perché se riusciremo ad unire le opposizioni e portare a votare tante cittadine e tanti cittadini avremo fatto una grande operazione di partecipazione e democrazia. I referendum su lavoro e cittadinanza non sono solo questioni tecniche o giuridiche ma riguardano la vita quotidiana di ciascuno di noi e delle generazioni che verranno.
Vogliamo un lavoro diverso: vogliamo il salario minimo, perché sotto le 9 euro all’ora è sfruttamento; maggiore sicurezza perché le crescenti morti sul lavoro non sono più tollerabili; vogliamo un lavoro con maggiori tutele e salari dignitosi. Dobbiamo superare il quorum con un impegno massimo e, se supereremo anche solo di un voto il numero degli elettori che ha consentito a Giorgia Meloni di andare a Palazzo Chigi, allora il segnale sarà chiaro: sarà il primo avviso di sfratto. Sono 12.3 mln gli italiani che le hanno consentito di andare al governo. Sono convinto che ce ne saranno tanti di più che l’8 e il 9 giugno le diranno che ne hanno abbastanza della loro inadeguatezza”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia questa mattina a Sky Start.


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