“Siamo molto irritati, non abbiamo discusso perché non c’erano
le condizioni per discutere perché si discute quando ci sono
i pareri e oggi non c’erano”, così come “manca l’emendamento
sul Ponte”, quindi “in queste condizioni il governo non
è in grado di rispettare i termini e i tempi”.
Lo ha detto il capogruppo del Pd al Senato Francesco
Boccia.
“Per quanto ci riguarda possiamo restare qui anche a Natale e
Capodanno, non ci muoveremo finché non abbiamo discusso i nostri
emendamenti. Pare arrivino altri emendamenti sulle
infrastrutture e ci preoccupa molto”, ha aggiunto, spiegando
come quello che preoccupa di più è l’emendamento sulle pensioni.
“Hanno deciso di fatto di tagliare le pensioni di anzianità e di
andare direttamente alle pensioni di vecchiaia facendo una cosa
che lascerà cicatrici molto profonde nel welfare italiano”, ha
detto.
“E’ una questione di coperture. E’ evidente che il ministro Salvini,
che è pirotecnico nelle sue promesse sui territori, ha promesso tante
infrastrutture a tanti territori e non si ritrova più tra promesse
e fondi”. Lo ha detto il senatore del Pd Francesco Boccia,
lasciando la commissione Bilancio del Senato, nel rispondere
a una domanda sul quarto emendamento relativo alle infrastrutture
del governo, che era atteso per oggi e che riguarda soprattutto
i fondi per il ponte sullo Stretto.
“Non c’erano le condizioni oggi per illustrare gli emendamenti:
sono passate tre settimane” dalla presentazione degli emendamenti
delle opposizioni “e non c’è nessun parere, hanno messo la museruola
ai gruppi di maggioranza e hanno presentato solo tre emendamenti”,
ha detto il senatore dem puntando i fari in particolare su quello
alle pensioni.
“Noi non ci muoveremo da qui fino a quando non avremo discusso
i nostri emendamenti e non devono permettersi di dire che
siamo irritati per il fondo perché hanno
offeso il Parlamento, non il Pd o gli altri gruppi”.
“Per quanto ci riguarda non intendiamo sederci al tavolo delle
micro norme o delle norme territoriali settoriali” ha aggiunto
“si posso indicare dei macro temi come fondi contro la violenza
sulle donne” ma “con un’unica voce che è quella del Parlamento,
non può farlo il governo, rivendichiamo questa autonomia”.