Il cambiamento climatico è già con noi. Lo viviamo tutti i giorni. Nel 2023 le alluvioni in Emilia Romagna Marche e Toscana, ora temperature altissime e siccità nel sud del Paese.
Fino a qualche anno fa il cambiamento climatico lo si affrontava come fosse un evento possibile futuro. Ora è chiaro a tutti e più di tutti agli agricoltori che è parte della nostra vita quotidiana. Chi lo nega è un irresponsabile. Va affrontato e givernaro. Noi siamo l’Europa, una parte importante del mondo che può incidere e influenzare anche le altre aree del pianeta. Per questo essere parte dei processi decisionali in Ue è fondamentale. Invece ora tutto è lasciato alla libera interpretazione dei fenomeni meteorologici delle singole aziende agricole che fanno una scommessa in autonomia. È invece sarebbe necessario che l’Italia facesse parte del gruppo di maggioranza nel Parlamento e nelle istituzioni europee. La transizione ecologica va integralmente finanziata ed è la principale sfida che abbiamo davanti . Come Pd proprio per questo ci stiamo battendo per avere un ruolo importante nella commissione ambiente a Bruxelles. Le risorse della PAC , importanti e consistenti, devono essere affiancate da consistenti risorse da destinare alla transizione agricola. Un incremento di risorse indispensabile per mantenere un livello di compatibilità con Usa e Cina.
Sul tema dell’etichettatura serve la massima unità nazionale e faremo la nostra parte in Europa perché è una battaglia che ci ha visto sempre in prima linea anche nei governi precedenti. Non siamo soli in Europa, e anche altri Paesi stanno lavorando in questo senso. Ecco perché ieri il voto di FDI è stato un errore: isola il nostro Paese, lo rende marginale, lo fa diventare alleato di quei paesi che non vogliono governare i processi economici convinti che l’isolazionismo aiuti. L’Italia, che è stata sin dalla sua fondazione cuore e braccia prima della comunità e poi dell’Unione europee non può restare ai margini. Noi , il Pd e la sinistra, lavoreremo in Europa anche per tutelare gli interessi dei nostri agricoltori che non si difendono chiudendosi ma incidendo nei grandi processi di transizione”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia all’Assemblea nazionale di Coldiretti.